Rivediamo gli ultimi sette gol subiti dal Napoli con gli occhiali di Sacchi

In sette gol subiti stanno i traumi del Napoli di oggi. Ne ha parlato Arrigo Sacchi in un’intervista al Mattino giovedì, raccontando le sbavature tattiche da cui sono nati quelli di Dortmund. Per la prima volta, l’uomo che viene indicato da Benitez come suo modello, come sua fonte d’ispirazione professionale, ha eccepito sul Napoli, dicendo […]

In sette gol subiti stanno i traumi del Napoli di oggi. Ne ha parlato Arrigo Sacchi in un’intervista al Mattino giovedì, raccontando le sbavature tattiche da cui sono nati quelli di Dortmund. Per la prima volta, l’uomo che viene indicato da Benitez come suo modello, come sua fonte d’ispirazione professionale, ha eccepito sul Napoli, dicendo di non riconoscere la squadra di inizio stagione. Non l’atteggiamento (“nessun timore reverenziale”) ma l’interpretazione della partita: “Ho visto giocatori in grande difficoltà nell’interpretazione della zona”. Mi sono fatto prestare da Sacchi i suoi occhiali. Quelli scuri, grossi, avere presente? E mi sono riguardato i gol subiti. Eccoli qua.

Juventus-Napoli 1-0, Llorente
Lasciamo stare i 21 centimetri di fuorigioco. Non li abbiamo tirati in ballo quella sera, figurarsi se contano oggi. E’ un altro il momento in cui nasce il gol di Llorente. Quando parte il tiro della Juve da fuori area, sono tre i napoletani nei pressi di Isla, ma nessuno chiude la traiettoria. La palla schizzerà su Tevez, il quale con un riflesso devia la palla verso il centro dell’area. Ma su Tevez c’è il secondo errore: Armero lo chiude dal lato sbagliato. Quel che accade dopo è inevitabile. Llorente è più rapido di Fernandez a prendere posizione e calcia in porta. Inutile la scivolata di Maggio, piazzato un paio di metri avanti rispetto alla linea del passaggio.

Juventus-Napoli 2-0, Pirlo
Tre uomini in barriera. A Reina sarebbe bastato stare mezzo passo più sulla propria sinistra per arrivare sul pallone calciato da Pirlo. Ma in questo caso stiamo parlando di una prodezza, c’è poco da rimproverare al portiere, che in teoria avrebbe anche potuto aspettarsi un cross verso il centro dell’area. Behrami in barriera salta, non si gli poteva anche chiedere di piegare il collo e metterci la testa..

Juventus-Napoli 3-0, Pogba
Anche il tiro di Pogba è un capolavoro, ma quando il francese riceve la palla da Vidal è davvero solissimo al limite dell’area. Non ci sono i mediani, la difesa è scoperta e Maggio a destra è lontanissimo sia dal cuore della manovra sia dal diretto avversario juventino sulla fascia sinistra. Avrebbe dovuto leggere meglio la situazione e scalare più rapidamente verso il centro. Pogba invece ha il tempo di mancare lo stop, sbagliare il controllo e colpire al volo inventandosi un gran gol.

Napoli-Parma 0-1, Cassano
Molti hanno rimproverato a Britos di essere arretrato dinanzi a Cassano che avanzava con la palla al piede. Britos avrebbe potuto affrontarlo, certo, ma giustamente non lo fa: perché sa che correrebbe dei rischi, avendo visto con la coda dell’occhio Biabiany che si stava inserendo. Britos arretra per coprire entrambi. L’errore nasce prima. Il Napoli perde un pallone in attacco. In quel momento, gli azzurri nella metà campo del Parma sono otto, ma gli avversari sono dieci. Ce n’è solo uno di là, ed è quello che riceve. Cassano. Armero è perso sulla tre quarti avversaria, non ci prova nemmeno a recuperare. Insigne si lancia all’inseguimento. Britos nel frattempo prende posizione. Ma sull’esterno sinistro siamo scoperti ed è là che in velocità si lancia Biabiany per creare quella sovrapposizione che metterà Cassano nella condizione di calciare semilibero, quando Britos fa mezzo passo per coprire l’assist che non ci sarà.

Borussia-Napoli 1-0, Reus
Qui è tutto facile. Fernandez in area si comporta con grande leggerezza. Appoggia la mano sul fianco di Lewandowski, che due minuti prima già aveva fatto capire di andare a caccia del fallo. Dicono: in Europa questi contatti si fischiano. Dico io: anche in Italia. Già a Roma il Napoli ci era cascato (Cannavaro/Borriello), a Dortmund il bis. Eppure, Benitez chiede ai suoi sui cross degli avversari di tenere le braccia dietro il corpo. La cura dei dettagli c’è. Meno cinture in area.

Borussia-Napoli 2-1, Blaszczykowski
Un’altra palla persa in attacco. Qui riprendo le parole di Sacchi. “La seconda rete subìta è pazzesca, in quattro corrono dietro il portatore di palla e nessuno segue l’inserimento del centrocampista tedesco che poi va a segnare”. In questo caso il Napoli prende un contropiede pur essendo in superiorità numerica. Dunque, non c’entra nulla il modulo o il presunto uomo in meno a centrocampo. Dico fantomatico perché anche il Borussia era schierato con il 4-2-3-1, a specchio. Nessuno si preoccupa di Blaszczykowski che si fa vedere al centro.

Borussia-Napoli 3-1, Aubameyang
Qui fa tutto Armero. Appoggia molle il pallone verso il centro del campo e non accenna neppure a scattare per tentare di recuperare. La sua fascia è scoperta quando parte il contropiede del Borussia, sul fianco sinistro del Napoli (ancora una volta in superiorità numerica mentre arretra) si inserisce Aubameyang, con il povero Behrami che cerca di chiudere il buco lasciato da Armero.
Qui mi tolgo gli occhiali di Sacchi e tiro un paio di conclusioni. I gol evidenziano un problema sugli esterni. Ma quello è il reparto in cui il Napoli è più stremato. Sono venuti meno Zuniga e Mesto per infortuni, Maggio è al rientro dopo l’intervento, Armero non è mai stato il massimo in fase difensiva. Senza rotazioni, la fatica aumenta. La fatica si paga. Se Réveillère è pronto e se si trova in buone condizioni, Benitez potrà ricominciare a dare un po’ di fiato ai terzini.
Il Ciuccio

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