Poco rassicuranti le frasi di Benitez sul suo futuro

L’abbiamo ascoltata con ritardo, ma l’abbiamo ascoltata la conferenza stampa di Rafa Benitez alla vigilia di Napoli-Milan. E dobbiamo dire che ci si è gelato il sangue. L’abbiamo ascoltata sul sito napolimagazine. C’è il video. Il minuto è 11:58. La domanda gliela pone il giornalista Del Genio: “mister, ho fatto una scommessa con un giornalista, […]

L’abbiamo ascoltata con ritardo, ma l’abbiamo ascoltata la conferenza stampa di Rafa Benitez alla vigilia di Napoli-Milan. E dobbiamo dire che ci si è gelato il sangue. L’abbiamo ascoltata sul sito napolimagazine. C’è il video. Il minuto è 11:58. La domanda gliela pone il giornalista Del Genio: “mister, ho fatto una scommessa con un giornalista, lui dice che lei a fine anno andrà via; io ho puntato sulla sua permanenza, posso stare tranquillo?”. Ebbene, qui Rafa non si è discostato molto dalle parole con cui Mazzarri ci ha accompagnato per tutto la stagione scorsa. Con uno stile diverso, ovviamente, ma il succo è quello. Ha dapprima fatto riferimento alla notizia sulla presunta offerta del Qatar e ha scherzato dicendo: «Ho letto che sono 10 milioni di euro netti, ho la valigia qui preparata». E fin qui è stata una battuta. Poi, però, Rafa non ha assicurato nulla. Ha detto che nel calcio non si può mai dire nulla; che magari lui perde cinque partite di fila e quindi andrebbe via a furor di popolo; ha rimarcato il suo essere professionista e ha ricordato i suoi mesi al Chelsea. E la frase «Sono al cento per cento un professionista» non presagisce nulla di buono. E, ancora: «Parlare oggi del mio futuro è troppo», per poi aggiungere: «per ora non parlo arabo». Insomma, nessuna apertura né tantomeno una frase tranquillizzante. Solo il riferimento al qui e all’oggi. Come Mazzarri lo scorso anno.

C’è poco da dire. Noi del Napolista speriamo vivamente di sbagliarci. Ma, come abbiamo scritto ieri, il silenzio di De Laurentiis e la canea montata in tv dai soliti noti rischiano di non essere casuali. Quando arrivò Rafa, De Laurentiis affermò che stava nascendo un progetto a lungo termine, che Benitez era un uomo fedele (con la effe minuscola), che è era stato a lungo a Liverppol. Poi è basta qualche battuta d’arresto e, come al solito, del presidente si sono perdute le tracce. Si sa, quando il gioco si fa duro, De Laurentiis si dilegua. Un altro presidente, un presidente che crede nel progetto, va i tv a petto in fuori e dice: «Fatevene una ragione, Benitez è e sarà il nostro allenatore». Non lo ha fatto. Non lo ha mai fatto.

Ci ripetiamo: Benitez impiega trenta secondi a trovarsi un’altra squadra. E, temiamo, con lui anche i calciatori che sono venuti qui per lui. Solo per lui. Ci è venuta un po’ di malinconia. Speriamo di esserci sbagliati nell’interpretare le sue parole. In ogni caso, domani, e per tutto l’anno, noi la bandiera di Rafa (l’unica esistente a Napoli) la porteremo al San Paolo.
il napolista

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