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Aspettando Hamsik, il ricordo del male oscuro di Vinicio

L’interrogativo sulla condizione di Hamsik si unisce alla speranza che presto questa fase problematica venga superata e dimenticata. Tutti sanno che il Napoli ha in lui un cardine del gioco, un fattore determinante. A volte nel mondo del calcio nascono situazioni inattese che producono ansie e interrogativi, preoccupazioni e speranze per gli appassionati. Come in un flash rapido e intenso, scorre sullo schermo della memoria l’episodio di un’altra epoca. Correvano gli ultimi anni Cinquanta quando nel Napoli si installò una sorta di male oscuro che ridusse le capacità realizzative di un centravanti leggendario: Luis Vinicio. Le sue capacità di straordinario bomber si mostravano appannate e il proprio contributo di gol, notevole e spettacolare, si allontanava dal suo standard. Gli osservatori più attenti vedevano l’origine del “male” nel contrasto tra Vinicio e l’allenatore Amadei. Il “leone di Rio”, dopo campionati cavalcati a suon di gol, era entrato nel raggio di incompatibilità col trainer, che sosteneva la tesi di una flessione del campione brasiliano per problemi di salute. Secondo Amadei, Vinicio stava “poco bene” e sarebbe stato meglio cederlo ad altra squadra. E qual era la presunta malattia? Una voce messa in giro parlava addirittura di insufficienza di globuli rossi. La tifoseria era preoccupata. Vinicio con la sua presenza e il suo gioco aveva conquistato l’affetto del pubblico, entusiasmato dal suo modo trascinante di giocare e dai gol spettacolari che insaccava. Sentii, in Galleria, dove ci si dava convegno per parlare del Napoli, un partecipante ai dibattiti improvvisati ma quotidiani affermare preoccupato: “Vinicio nun tene ‘e coppole rosse”, scambiando copricapi per globuli. In realtà, il male oscuro era nello spogliatoio, dove la coesione tra gli atleti era venuta meno e l’armonia era andata perduta. Una situazione che naturalmente si rifletteva sul rendimento della squadra e, in particolare, sullo stato psicologico dei giocatori, Vinicio in testa a tutti. Il centravanti, indimenticabile, restò in azzurro ma non per molto altro tempo. Le vicende altalenanti della società partenopea di quel tempo lasciarono il segno. Tutt’altro scenario, oggi, per la vicenda di Hamsik, che tutti si augurano in via di soluzione. La società gli offre fiducia, il pubblico gli è vicino, nella speranza che il momento difficile presto svanisca. Né globuli né “coppole”. Mimmo Liguoro

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