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Il taccuino di Rafa / Ho visto quello che si son detti Insigne e Callejon

Udinese-Napoli 1-1, il taccuino di Rafa Benitez

Aggressivi. Alti. I primi 5 minuti sono da squadra di carattere e personalità.

Devo controllare meglio il regolamento. Voglio capire se tutto è consentito in marcatura su un ragazzone di un metro e 90 e di 88 chili.

Intorno alle spalle, alla schiena e ai fianchi di José Arcadio Aureliano Zapata è successo praticamente di tutto.

Behrami festeggia i 29 anni con un’ammonizione.

Di Natale in panchina. Pensavo che prima o poi sarebbe entrato. Invece no. L’autunno del patriarca.

Mi aspettavo più palloni per José Arcadio Aureliano Zapata. Invece 33 tocchi in tutta la partita. Cent’anni di solitudine.

Callejon. Non gli ho mai visto sparare in cielo un pallone colpito al volo. Sono pronto a essere smentito. Nemmeno uno in un anno. E spesso li mette in porta.

Ma non sono soddisfatto. Manca la maturità per chiudere le partite e per vincerle. Non ho i soldi per comprare la mentalità al mercato.

In 34 giornate abbiamo sbloccato il risultato andando in vantaggio per 23 volte. In queste 23 volte abbiamo vinto 18 partite e pareggiate 5.

La più grande occasione per il 2-0 è passata dal piede di Insigne, solo davanti a Scuffet. Cronaca di un tiro a giro annunciato.

Ho visto, ho visto tutto. Callejon che rimprovera Insigne, Insigne che gli risponde: “Che cazzo vuoi, ho tirato”.

E poi abbiamo regalato un gol. C’è un numero che dobbiamo ricordare. 551. Sono i passaggi di Reina in questo campionato. 550 buoni e 1 sbagliato. La mala ora.

Non dirò una parola sul fatto che il gol dell’Udinese era in fuorigioco. Ma non di un piede o di un capello. Era proprio fuorigioco.

È evidente che siamo una squadra poco abituata a vincere qualcosa. Una squadra cresce quando ogni anno lotta per un obiettivo.

Abbiamo subito il gol nei primi 10 minuti del secondo tempo. È la fascia di minuti in cui ne avevamo presi meno: in genere torniamo in campo dopo l’intervallo con la testa ben dentro la partita. Questa volta no.

Quello segnato, invece, è arrivato nella fascia di minuti in cui ne facciamo di più: gli ultimi 15 del primo tempo. Adesso sono quindici in tutto. Nessuna squadra segna più di noi fra 31’ e 45’.

In 16 minuti Jorginho ha toccato 24 palloni, e 21 li ha passati di prima. È il nostro regista anche quando non gioca.
Il Ciuccio

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