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Sky Calcio perde abbonati in Campania: un cliente su due è al Nord

Testa, cuore, tasca: tutto sull’asse Roma-Milano. È la morfologia di Sky Italia, colosso della pay per view, che ha sedi, redazioni e bacino d’utenza concentrati tra la capitale amministrativa e quella economica del Paese.

E (il) Napoli? La dirigenza azzurra da un po’ di tempo ha qualche conto in sospeso col gruppo Murdoch. Ostilità che in diverse occasioni è parsa ricambiata dalle parti di Sky. Ma quanto c’entra il fattore commerciale nelle difficili relazioni tra la società di De Laurentiis e la piattaforma televisiva? “Non mi risulta ci sia nessun pregiudizio verso gli azzurri, Mauro fa il duro perché ha carattere, ma fa così con tutti”, mi diceva un noto commentatore Sky (non ne faccio il nome perché gli ho carpito l’osservazione senza che lui sapesse di parlare con un infido napolista). “Il punto – si è lasciato sfuggire – è che da Roma in giù gli abbonamenti crollano a favore di Premium”.

Ecco, gli abbonamenti. La tesi, tra le righe, è che a un minor valore commerciale corrisponda minore carineria editoriale. A confortarla ci sono i numeri degli abbonati Sky relativi ad aprile 2014, numeri elaborati dall’Istituto Barometro di Luigi Ricci sui report Auditel.

I clienti della piattaforma pay sono circa 4,5 milioni: di questi 2,6 hanno il pacchetto Sport, 2,2 quello Calcio. Vediamo dove si trovano. Il dettaglio sulla provenienza territoriale fa riferimento alle macroregioni Istat: circa 1,3 milioni di abbonati (30,22 per cento) sono distribuiti tra le regioni del Nord Ovest; 834mila nel Nord Est (18,48 per cento) e 1,1 milioni al Centro (24,5 per cento). I restanti 1,2 milioni (26,75) sono meridionali, siciliani e sardi. Detto in altri termini, un abbonato su due a Sky risiede al nord, mentre solo uno su quattro nelle regioni del Mezzogiorno. Da che lato pende la bilancia, sembra evidente.

Una nota metodologica: se è vero che moltissimi tifosi del Napoli sono sparpagliati in giro per lo stivale, è altrettanto vero che al sud e nelle isole è preponderante la quota di sostenitori della triade dalle bande verticali Juve-Inter-Milan. Quindi non si può assumere tout court che gli abbonati terroni di Sky siano di fede azzurra. Per capire meglio la relazione abbonamento-tifo sarebbe più utile il dettaglio regione per regione, dato che fino all’estate scorsa i media center avevano a disposizione, ora non più.

Affidiamoci allora alla tabella per agosto 2013 dell’Istituto Barometro. I numeri complessivi erano simili a quelli odierni (per quanto l’estate, che non offre grandi eventi sportivi, sia la stagione debole per le pay per view): 4,5 milioni di abbonati Sky, di cui 2,5 Sky Sport e 2,1 Calcio. Gli abbonati della Campania risultavano essere 346mila, cioè poco più di quelli della Toscana e del Piemonte (rispettivamente 335mila e 320mila), ma molto meno di quelli del Lazio (568mila) e circa la meta di quelli della Lombardia (872mila).

I valori sono più interessanti ancora se messi in rapporto con le tabelle di ottobre 2011, quando Sky tocca la vetta dei 5 milioni di abbonati (record conservato per qualche mese e poi perso a partire dal 2012). All’epoca gli abbonati dalla Campania erano 386mila, contro i 900mila lumbard e i 583mila laziali. Confrontandoli con i numeri di agosto scorso, vuol dire che mentre l’impero Murdoch in tre anni dalle parti del Vesuvio ha perso un secco 10 per cento di clienti, da quelle della Madunina e del Cupolone ha registrato passivi più contenuti: meno 3 per cento nel primo caso e meno 2,5 per cento nel secondo.

Questi numeri testimoniano che i napoletani, agli occhi di Sky, non sono un buon cliente. Ma ancora di più rappresentano flussi di cassa. Correnti di soldi che certamente caratterizzano gli interessi giornalistici, e forse anche la linea editoriale.
Roberto Procaccini

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