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Udinese-Napoli da Prenatal: sbaglio, o Zuniga si è fatto più alto?

Il mio Udinese – Napoli

– Io: ok, andiamo sabato mattina a Napoli. Però lo sai, alle 15 dobbiamo essere a casa del Minao per la partita. Non conta niente, ma è irrilevante che non conti niente.
Anna: va bene. Mi dispiace, ma lo sai, io posso muovermi solo nel week-end e tra un po’ ci siamo.
Dobbiamo prendere il seggiolone. E non mi preoccuperei, a quell’ora la strada è deserta. Il fatto poi che la partita conti o non conti è assolutamente inutile che tu me lo dica. Mi sono rassegnata anni fa.

– Non voglio dilungarmi sulla nostra permanenza alla Prenatal del Vomero in cui Anna ha voluto misurare tutti gli abiti pre-maman, ha voluto vedere tutti i seggioloni di tutte le misure e di tutti i colori possibili e di tutti gli ammennicoli, biberon, vestitini, cuscini, bavaglini, pagliaccetti, pigiamini, magliettine, scarpette, sandaletti, etc. etc. etc.

– Sta di fatto che alle 14.00, alla cassa, ci siamo resi conto di una lesione nel seggiolone (unico esemplare bianco rimasto. Unico che Anna desiderava) e che ci è voluta una ulteriore prenotazione scritta di ulteriori 20 minuti.

– “Ma io non mi preoccuperei, a quell’ora la strada è deserta”. Effettivamente sia la tangenziale che l’autostrada erano abbastanza libere. Ma, usciti a Castellammare, alle 14.45, una fila inusuale di auto ci ha atteso dietro il casello.
Lì, lì, in fondo alla sopraelevata, ho potuto scorgere uno di quei pullman lenti e mostruosi presumibilmente farciti di turisti che lemme lemme proseguiva ignaro che ci fosse un povero cristo alle spalle con una fretta immane. Ho smadonnato. E mentre mi rassegnavo alla voce del radiocronista che mi informava delle presenze di Reveillere e Duvan, ho iniziato qualche manovra alla Calle per divincolarmi da quel lento strazio.

– Dopo la prima galleria ho maledetto l’autista dell’autobus, dopo la seconda è iniziata la partita, Pinzi si è fatto ammonire e io ho sperato in una foratura del transatlantico a 4 ruote.

– All’altezza di Pozzano, approfittando di un po’ di spazio, da ritiro patente, con un sorpasso alla Bale, ho lasciato tutti sul posto, compreso il mostro.
Pochi metri più avanti, convinto di essere già sul divano del Minao, mi sono invece reso conto che il traffico non era causato dal pullman dei crucchi ma da un’ape car che transitava al centro della carreggiata. Inler a piedi sarebbe stato più veloce. Nel mentre lo 0-0 veniva interrotto dal quindicesimo gol dagli sponsor. Ho smadonnato di nuovo. Non ho potuto fare altrimenti.

– Alle 15.25, dopo innumerevoli tentativi, mentre la radio mi informava che all’Udinese mancava l’estro di Di Natale in attacco, ho superato l’ape car. L’autista era un anziano (juventino sicuramente). Non so perché, ma ho pensato a Di Natale.

– Alle 15.35 ero a Piano, finalmente nella mia solita postazione sul divano del Minao. Il tempo di salutare i componenti della mia banda e il mitico Peppe Azzurro che Duvan ha spizzicato di testa e Calle l’ha infilata al volo col ribotto alle spalle di Scuppett.

– Poco dopo, la tv ci ha informato che Duvan aveva bisogno di cambiarsi le scarpe. Al 40′ s’è accorto che gli andavano strette?!

– Altra azione in verticale, Hamsik, tacco di Duvan, rimpallo e tiro di Insigne a lato.

– Nel guardare Duvan, ho rivisto il solito colosso da NBA. Da oggi lo chiamerò Lebron Zapata.

– Nel guardare Di Natale scaccolarsi in panchina, mi sono ricordato dell’anziano dell’ape car.
Ma quanti anni avrà? È nato prima lui o Daniele Piombi?

– Nel guardare “correre” Reveillere, mi son chiesto: è nato prima lui o Jocelyn?

– Nel guardare Bruno Fernandes ho rivisto Mascara.

– Nel guardare Lebron incartarsi in area, quando avrebbe potuto concludere in rete e Insigne tirare fuori quando avrebbe potuto cederla comodamente al centro per Calle, ho pensato all’autista del pullman e che a Pasqua le bestemmie si pensano ma non si dicono.

– Nel guardare Reina passare il pallone all’avversario, Valon farsi anticipare come un’ape car, Bruno Mascara segnare e il guardalinee non alzare la bandierina ho pensato che il pareggio glielo abbiamo regalato e che più della Pasqua, mi è sembrato Natale. Sono i casi in cui le bestemmie si dicono pure se non si pensano.

– Dopo il gol, il Napoli si è afflosciato. Ed io con lui.

– Mi sono risvegliato alla espulsione di Fernandez. Avrei preferito continuare a dormire.

– Alla fine, ho anche rivisto Zuniga. Era lui. Sbaglio o si è fatto più alto?

– Alla fine l’ho presa con filosofia:
Osservando l’altalenante stagione, dove il meglio lo abbiamo dato nei match in cui le motivazioni nascevano spontanee, questa di Udine e la prossima sono partite che considero come una intervista di Mauro.

– Certo è che l’Udinese ultimamente non ci fa bene.

– Ricordi random al Friuli:
Un 2-2 con Suo gol di mano che fece inferocire Zico
Un 2-2, una tra le rimonte più incredibili della storia con due gol allo scadere. Grande Corradini.
Un 2-2 con Cavani che prima sbaglia un rigore e poi pareggia con una doppietta.
Un 3-1 che ancora grida vendetta. Con Damato che invece di fischiare un netto rigore, ammonisce (ed espelle) per simulazione Maggio. E Di Natale che chiude la partita con un nostro uomo a terra che lo teneva in gioco.
L’unica volta che sono stato a Udine. Un 3-1 sotto la neve: le mutande ancora devono asciugarsi.
Una doppietta di Carnevale prima che venisse a Napoli.
Una boiata di Crasson che ci fece perdere una bolletta al 90′.
Lo 0-3 dell’anno scudettato.
Uno 0-5 che ci ha fatto scoprire il Pocho.

– Dopo essere tornato in catalessi, mi ha risvegliato la simpatia di Mauro e Seedorf che finalmente ha detto ciò che tutti pensano agli “amici” in studio: gli episodi non li commento. Sono una perdita di tempo per far polemica.

– A proposito, le buone opinioni, come i carattere, non si comprano al mercato. Altrimenti chiunque potrebbe andare in tv a raccontar cazzate…

– Nel tornare a casa, aprendo la porta, ho rivisto il gol mangiato da parte di Insigne.
Nel guardarlo in faccia ho ripensato alle scarpette, i biberon, i vestitini etc etc etc. Mentre Anna, per rincuorarmi mi ha detto: non te la prendere, tanto questa partita non contava niente…
A proposito, sabato prossimo dobbiamo tornare al Vomero. Dobbiamo recuperare il seggiolone nuovo… Amen.

– E buona Pasqua a tutti.

Forza Napoli Sempre
La 10 non si tocca.
Gianluigi Trapani

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