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«Qualcuno a Roma sta proteggendo il gruppo di destra che ha sparato a mio nipote?»

Vogliamo fare di questo episodio una “battaglia di riscatto di questa città”. Queste le parole pronunciate dallo zio di Ciro Esposito, il tifoso napoletano ferito gravemente durante gli scontri avvenuti Sabato a Roma nel prepartita della finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina.
Lo zio di Ciro Esposito è molto carico ma allo stesso tempo ostenta una grande pacatezza.
Sugli avvenimenti che hanno coinvolto il nipote solleva una serie di interrogativi.

La sua ricostruzione.
Secondo le testimonianze raccolte dalla famiglia, ci sarebbe stata dapprima una aggressione di un gruppo di tifosi romanisti a un bus contenente sostenitori della squadra partenopea. A questo attacco sarebbero venuti in soccorso alcuni tifosi napoletani. A questo punto ci sarebbe stata la sequenza di colpi di pistola. Gli scontri tra i tifosi sarebbero stati dunque solo la conseguenza dell’attacco prima e del ferimento poi dei tifosi napoletani. Questa la versione della famiglia.

Alemanno.
Lo zio di Ciro Esposito solleva inoltre un interrogativo: “questo gruppo si sentiva forse protetto dalla forte connessione con ambienti della destra romana testimoniata dalla candidatura di Daniele De Santis alle elezioni amministrative di Roma, nella lista «Il Popolo della Vita-Trifoglio», dell’allora XX Municipio (oggi XV), che sosteneva Alemanno sindaco? Perché questa notizia è stata così oscurata dai media?” Sempre secondo lo zio di Ciro, i locali occupati dal gruppo neofascista sarebbero stati impianti sportivi del Coni dismessi. Perché nessuno si occupa di approfondire questa vicenda?
Ricostruzione questa avvalorata dalle parole del giornalista e profonde conoscitore della galassia di estrema destra in Italia, Ugo Maria Tassinari, che si chiede sul proprio blog come mai “nessun media dica quello che a Roma tutti sanno … e cioè che lo sparatore di un intero caricatore di pistola contro i tifosi napoletani è il custode, illegalmente armato, di una occupazione di estrema destra … il cosiddetto Trifoglio, legato ora a Fratelli d’Italia e prima al PdL … che da anni hanno appunto occupato indisturbati ( anzi, persino vezzeggiati dall’ex sindaco Alemanno e prima ancora dallo Storace governatore del Lazio) i vecchi impianti sportivi dismessi dalla Lazio in Via Tor de Quinto”.

L’ordine pubblico.
“In un paese civile il Questore per molto meno se ne sarebbe andato a casa”. Questo il giudizio per la gestione dell’ordine pubblico a Roma. Sarebbe evidente, secondo la famiglia Esposito, una responsabilità di chi doveva garantire la sicurezza nello svolgimento dell’evento. Inoltre il ragazzo ferito ha dovuto attendere molto, troppo tempo, prima dell’arrivo dei soccorsi. “E’ molto comodo per la stampa e per le istituzioni occuparsi di Genny la carogna e non approfondire o indagare con più serietà la dinamica dei fatti e delle responsabilità”.
Lo zio di Ciro lancia infine due appelli. Il primo indirizzato alle famiglie degli altri feriti per costituire un unico pool di avvocati che segua la vicenda giudiziaria dei ragazzi.
Un secondo, per promuovere un presidio, Sabato, alle ore 16,00 a Piazza Dante a Napoli, per respingere l’attacco mediatico diretto alla città di Napoli dipinta troppo spesso come abitata solo da camorristi e criminali. “Vogliamo fare di questo episodio una battaglia di riscatto di questa città” ha dichiarato a piena voce lo zio di Ciro. Al centro del presidio una richiesta precisa: la revoca degli arresti dei ragazzi napoletani feriti.
E infine una promessa: “non gliela faremo passare liscia”, diretta innanzitutto a chi vuole infangare insistentemente la città di Napoli e una famiglia che dimostra di essere ricca di dignità
Marco D’Isanto

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