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Inter-Milan alle 12.30 è figlia del calcio moderno, e funziona

Il successo di una scelta: il record storico di incasso in Serie A (più di 4 milioni), le tv di tutto il mondo. Questa è la strada, non si può tornare indietro.

Inevitabilità

Questo pezzo non piacerà ai nostalgici. A chi guarda con il sopracciglio alzato la partita che si sta svolgendo a Milano, in questo momento. Il derby, Inter-Milan, alle ore 12.30. Un affronto alla tradizione, per qualcuno. Per altri, un elogio alla modernità.

Non ne faremo una questione di gusti o di appartenenze ideologiche. Ognuno, ovviamente, è libero di pensarla come vuole. Può, continuerà a farlo. Però, vorremmo sottolineare l’inevitabilità di questo mutamento. Sottolineando come il rifiuto netto di questo orario sia figlio di un atteggiamento anacronistico, lontano dall’anno 2017. Partite così, a quest’orario, sono un passaggio inevitabile. Non fosse altro che per i benefici che portano: 862 milioni di potenziali telespettatori mondiali per 39 emittenti televisive nei 5 continenti. San Siro gremito e un incasso da stadio superiore ai 4 milioni di euro. Il record dei record nella storia del campionato italiano.

La controcritica

Chi legge questo pezzo, potrà in qualche modo leggere tra le righe un attacco a Sarri. Non è così. Perché, a differenza dei  nostalgici puri, il tecnico del Napoli ne fa una questione di adattamento fisico, agli orari, dei calciatori. Una perplessità confermata anche da esperti del settore, medici innanzitutto. Che però, semplicemente, scolora rispetto a quelli che sono i benefici garantiti da questa posizione oraria: l’ampliamento del pubblico mondiale, il conseguente aumento della vendibilità del prodotto, gli introiti. Roba che costruisce il calcio del domani. A cui bisogna adattarsi giocoforza, perché questa è la direzione. Parliamo di una soluzione che da anni viene adottata in Premier e Liga. In questo momento, si stanno giocando Tottenham-Bournemouth e Deportivo-Malaga. Insomma, i grandi campionati scendono in campo a partire da questo orario. Anzi, in Spagna si va sempre a scaglioni: oggi, quattro match a quattro orari diversi.

Maurizio Sarri porta avanti un’ideologia fisico-sportiva pure condivisibile, ma non aderente al calcio moderno. Ce lo dice San Siro pieno, il sabato di Pasqua, alle 12.30 per Inter-Milan. In una città come Milano, che presumibilmente si è svuotata in vista del ponte pasquale. Sembra di essere di domenica alle 15, ed è proprio il grande richiamo della partita ad aver attratto tanti tifosi al Meazza. La stessa cosa che si proverà a fare all’Olimpico, per il derby di Roma piazzato allo stesso orario. La strada è questa, non si torna indietro. Può e potrà non piacere, ma è così. E funziona pure. Sarri dovrà adattarsi, rassegnarsi.

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