Uno dei concetti tattici più interessanti ed importanti del calcio moderno: gli half-spaces come luogo da occupare per controllare e costruire il gioco.
Il temine half-space traduce il tedesco halbraum, parola utilizzata dalla Federcalcio tedesca per indicare quel particolare settore di campo che si trova a metà strada fra il centro e l’esterno. In pratica, mentre tradizionalmente si divide il campo in zona esterna sinistra, zona centrale e zona esterna destra, in Germania si preferisce dividere il terreno di gioco in cinque parti anziché tre, aggiungendo appunto due spazi intermedi (o mezzispazi).
Fonte: Spielverlagerung
Con molte squadre che adottano sistemi con tre centrocampisti centrali (4-3-3; 3-5-2; 4-2-3-1) la zona centrale del campo è diventata congestionata. E che controlla la zona centrale ha solitamente più possibilità di vincere la partita. Questo perché controllare il centro permette di controllare tutto il campo, mettendo a disposizione della squadra in possesso palla ben otto soluzione di passaggio: avanti, indietro, a destra, a sinistra più quattro passaggi in diagonale. Giocare esternamente invece, anche se dà alcuni vantaggi (è difficile difendere contro i cross; una palla persa in questa zona è meno pericolosa di una persa in zona centrale…), riduce lo spazio di azione del portatore di palla con la difesa che è aiutata dalla presenza della linea laterale.
Aprire il gioco
Con il terreno di gioco diviso in cinque zone, il Pallone deve attraversarne quattro per andare da una fascia laterale all’altra. Con la palla nell’half-space invece il portatore è vicino ad una delle zone laterali e ad appena tre zone di distanza dall’altra fascia. Addirittura, la distanza fra un half-space e l’altro è soltanto di due zone e trasmettere la palla da un mezzo spazio all’altro spesso può voler dire aprire il gioco sul lato debole ma (rispetto alla fascia opposta) in una zona di campo più vicina alla porta (che, da quando hanno inventato il calcio, è sempre posizionata centralmente).
Muovere la palla da un half-space all’altro significa quindi non soltanto muovere la palla da una zona pericolosa ad un’altra sul lato debole ma anche costringere la difesa a cercare uno scivolamento laterale (ergo un aggiustamento) più lungo rispetto, ad esempio, a quello che può accadere spostando la palla dal centro al mezzospazio o dall’half-space all’esterno con la conseguenza di poter manipolare meglio il sistema difensivo avversario. Tutto questo senza muovere la palla esternamente, cioè in una zona dove solitamente scatta il pressing avversario aiutato dalla linea laterale (che funge da difensore aggiunto).
Si può anche spostare il pallone dal centro all’esterno ma questo, oltre a comportare l’effetto difensivo di cui sopra ci porta anche a muovere la palla per un tratto di campo inferiore (nonostante le zone rimangano due) rispetto a quello attraversato con un movimento da half-space a half-space. Da questa posizione nell’half-space è inoltre possibile giocare quei passaggi diagonali che sono particolarmente utili nel calcio.
Occupare gli half-spaces
Detto questo e vista l’importanza di occupare il centro del campo come è possibile farlo e come è possibile trovare spazi proprio nel mezzo, contro sistemi con tre centrocampisti centrali? La risposta è: occupando gli half-spaces. Occupare queste zone inoltre mette in difficoltà il sistema difensivo avversario anche per un altro motivo: infatti la squadra difendente deve decidere se tenere la linea difensiva stretta, lasciando così spazio all’esterno o se tenerla più larga, lasciando campo centralmente.
Il Chelsea di Antonio Conte ha sfruttato pienamente questo dilemma tattico schierandosi 3-4-3 con gli attaccanti esterni (Hazard e William) ad occupare gli half-spaces. Al Barcellona si utilizza questo concetto da tempo e Guardiola se lo ho portato dietro al Bayern (dove occupava queste zone in fase offensiva con David Alaba e Philipp Lahm) e al Manchester City.
Fiorentina e Crotone
In Italia un concetto simile è stato utilizzato da Paulo Sousa nel suo 3-4-2-1 con la Fiorentina e da Davide Nicola col 4-2-2-2 in fase offensiva del Crotone. Nel caso del tecnico portoghese i due trequarti si posizionano naturalmente all’interno dei rispettivi half-spaces durante la fase offensiva viola. Nel Crotone invece la base di partenza è un 4-4-2 con gli esterni di centrocampo che si alzano negli half-spaces in fase di possesso palla. Anche il Napoli occupa gli half-spaces in fase offensiva, spesso con interno ed esterno di centrocampo dislocati ad altezza diversa.
In Europa una via di utilizzare gli half-spaces è quella praticata, ad esempio, dal Real Madrid di Zidane e dal Borussia Dortmund di Tuchel. Nel gioco di queste due squadre infatti non è inusuale creare difficoltà al sistema difensivo avversario tenendo i terzini larghi e alti e i centrocampisti centrali negli half-spaces. Nel Real Madrid sono Modric e Kroos a restare bassi in fase di costruzione sul lato palla in aiuto dei centrali, mentre nel BVB era soprattutto Gundogan ad abbassarsi nell’half-space di destra lasciando avanzare Ginter (o Piszczek). Con l’esterno avversario che si occupa del giocatore nell’half-space e i terzini che si fronteggiano c’è l’opzione di servire un attaccante in profondità.