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Conte stravolge il Napoli per la Coppa Italia (stasera alle 21 contro il Palermo)

Mazzocchi, Rafa Marin, Juan Jesus e Spinazzola nella linea a quattro. Lobotka-Gilmour in mediana. Neres, Raspadori, Ngonge e Simeone

Conte stravolge il Napoli per la Coppa Italia (stasera alle 21 contro il Palermo)
Ni Castel di Sangro 28/07/2024 - amichevole / Napoli-Egnatia / foto Nicola Ianuale/Image Sport nella foto: Cyril Ngonge

Conte stravolge il Napoli per la Coppa Italia (stasera alle 21 contro il Palermo).

Scrive il Corriere dello Sport con Fabio Mandarini:

Un maquillage senza trucco per mostrare l’altra faccia del Napoli: Caprile in porta, per la prima volta titolare a Fuorigrotta, dov’è nato suo padre, dopo aver esordito all’Allianz al posto dell’infortunato Alex; Mazzocchi, il deb assoluto Rafa Marin, Juan Jesus e Spinazzola nella linea a quattro esibita per la prima volta con la Juve e subito riproposta; a centrocampo Gilmour e Lobotka, unico confermato della squadra che sabato ha cominciato la partita allo Stadium; Neres, Raspadori, Ngonge a comporre il tris di trequarti alle spalle di Simeone. Un 4-2-3-1 per caratteristiche degli interpreti che però, come sempre, da sistema di gioco e principi di Conte sarà piuttosto fluido.

Un bel po’ gli esordienti dall’inizio, insomma: Caprile, Marin, Gilmour, Ngonge e Neres. L’uomo in più di questo avvio, il brasiliano tutto dribbling e fantasia che ha ricamato, cucito e servito tre assist nei primi tre spezzoni collezionati con Bologna (al Cholito), Parma (ad Anguissa) e Cagliari (a Buongiorno).  

Gilmour più Lobotka, Conte vara il Napoli col doppio play (Corsport)

Scrive Fabio Mandarini per il Corriere dello Sport:

Doppio play, doppio regista.

Lo scozzese non al posto del collega, uno di quelli che finora ci hanno dentro con il club e con la Slovacchia, ma l’uno al fianco dell’altro. Napoli con i due pensatori, due scuole di pensiero e quattro piedi suonatori di calcio intelligente e tosto, geometrie e interdizione.

Scuola Rangers e poi Chelsea, dove da alfiere delle giovanili ammirava il Conte manager dei grandi Blues campioni d’Inghilterra, nella stagione precedente s’è affermato a Brighton con De Zerbi, da riferimento centrale del suo calcio pieno di possesso, nella coppia di mediana con Gross. Numeri importanti per Gilmour, coinvolto pressoché sistematicamente nella costruzione delle azioni. Quasi ogni pallone passava attraverso i suoi piedi e sempre con grande precisione. Passaggi progressivi o in verticale. Di quel Brighton non era l’uomo che generalmente accompagnava l’azione fino all’area avversaria, un po’ come fa Lobo quando c’è Anguissa con lui, e così se domani Conte confermerà l’idea del doppio play sarà curioso valutare in che modo andranno distribuiti i compiti.

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