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Malagò: «Non chiedo la proroga al Coni, chiedo di poter ricandidarmi, deciderebbe il voto»

Intervista al Corsera sul quarto mandato: «Giorgia Meloni da sempra invoca l’importanza del consenso della gente. Non accetto lezioni di democrazia da Binaghi»

Malagò: «Non chiedo la proroga al Coni, chiedo di poter ricandidarmi, deciderebbe il voto»
Db Milano 24/11/2023 - Lombardia 2023 World Summit / foto Image nella foto: Giovanni Malago’

Giovanni Malagò, presidente del Coni, protagonista di una brillante conversazione col Corriere della Sera a firma Fabrizio Roncone. Memorabile il passaggio sull’ingresso del labrador Nino

poi all’improvviso entra Nino, il bellissimo labrador chocolate del presidente, quindi sacro, e accarezzato con venerazione anche dagli impiegati che hanno paura dei cani.

Il tema è ovviamente il quarto mandato alla presidenza del Coni. Incarico che Malagò non potrebbe avere. Ma lui chiede una proroga in vista delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026, chiede che si possa votare su di lui, con l’obiettivo di ottenere la maggioranza qualificata dei due terzi.

Evitiamo preamboli: perché, presidente, dovrebbe restare altri quattro anni su quella poltrona?
«Per completare il percorso che ci porterà alle Olimpiadi di MilanoCortina del 2026 e ai Giochi del Mediterraneo di Taranto. Ci ho messo lavoro, impegno e, se posso aggiungere, la faccia. Quindi parlerei di “spirito di servizio” e…».

Lo sa da solo che lo «spirito di servizio» è un concetto un po’ debole, vero?
Malagò: «Non lo è. E comunque: io non chiedo che qualcuno mi confermi per un ulteriore mandato, sarebbe sbagliato. Io, semplicemente, alla Presidente Giorgia Meloni chiedo di far esprimere il mondo dello sport sulla mia riconferma. Non ho nessuna certezza: ma penso che la maggior parte dei “grandi elettori”, dai membri del Cio ai presidenti di numerose federazioni, dagli atleti agli allenatori, avrebbero desiderio di vedermi ancora al mio posto».

«Ovviamente, con l’obbligo di ottenere la maggioranza qualificata dei due terzi al primo turno elettorale».

Perché la premier Meloni dovrebbe prendere in considerazione questa ipotesi?
Malagò: «Perché, per anni, lei per prima ha con forza invocato la necessità di dare voce al consenso della gente, ha chiesto di far votare i cittadini… ecco: io le chiedo solo di far esprimere i tesserati dello sport. Credo non possa che essere d’accordo».

Stavo per chiederle se vuole rispondere al duro attacco di Angelo Binaghi, il presidente della Federtennis, che in un’intervista sul Corsport ha spiegato quanto il Coni sia obsoleto e antidemocratico. Il titolo era: «Questo Coni, un morto che cammina».
«Il titolo è talmente volgare che non merita commento. Quanto al resto: siamo considerati un’eccellenza nel panorama mondiale… e poi, beh, ricevere lezioni di democrazia da Binaghi è grottesco».

Riformista e Foglio sono usciti con l’indiscrezione di una possibile semplice «proroga» al suo mandato.
«Non ho idea di come sia nata una simile ipotesi. Che prevederebbe, comunque, una legge ad hoc…».

Le piacerebbe, o no?
«Sarebbe un tipico compromesso all’italiana».  

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