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Rigi: «Io supereroe? Lasciamoli alla Marvel quelli. Il razzismo, alla fine sticaz…»

L’oro del disco alla Gazzetta: «Traggo felicità dalle cose negative che mi accadono. La vita è troppo bella per essere sprecata con rabbia e cattiveria».

Rigi: «Io supereroe? Lasciamoli alla Marvel quelli. Il razzismo, alla fine sticaz…»
Gold medallist Italy's Rigivan Ganeshamoorthy celebrates during the victory ceremony for the men's F52 discus throw final athletics event at the Paris 2024 Paralympic Games at the Stade de France in Saint-Denis, north of Paris on September 2, 2024. Dimitar DILKOFF / AFP

Rigivan Ganeshamoorthy detto “Rigi” ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport dopo l’oro nel lancio del disco alle Paralimpiadi.

Rigi: «Non ho più una vita privata. La mia ironia? La vita già è triste, va presa in modo scherzoso»

A Parigi le più belle Paralimpiadi della sua vita?

«Macché, mi stanno tutti a rompere i co****ni, non ho più una vita privata. Che stress!»

Portare ironia e autoironia nel modo di raccontarsi durante quei giorni… è stata quella la sua vera vittoria?

«La vita va presa in modo scherzoso, già è triste. Una settimana fa ho perso un amico con un incidente in moto, mi aveva chiesto di vederci dopo Parigi. Vedi com’è? Io traggo felicità dalle cose negative che mi accadono. La vita è troppo bella per essere sprecata con rabbia e cattiveria. Io supereroe? Lasciamoli alla Marvel quelli».

Sua sorella dice che prima di Parigi vi eravate immaginati cosa potesse accadere con una medaglia. Ci avete preso?

«Mi ero soltanto detto che se mai avessi vinto, mi sarei potuto comprare una casa e diventare davvero autonomo. Spero di riuscirci. Insieme ad altre due o tre cosette, tipo avere un manager per gestire tutti questi impegni che ho adesso. Sto valutando tre nomi».

Altre passioni? Fumetti, musica, serie tv…

«Nessuna, a parte la musica che mi piace tutta. Ma a Parigi non avevo un brano particolare in cuffia».

Qual è stato il complimento più curioso o divertente che le hanno fatto dopo Parigi?

«Così su due ruote non saprei, anzi penso a quegli ignoranti che hanno lasciato commenti razzisti sui miei profili social. Il bello è che sono stati sommersi di critiche da tutti gli altri fan che mi seguono. Alla fine sticaz**».

Cosa vuol dire a tutte le persone che l’hanno scoperta dopo Parigi?

«Io sono “Rigi” e sono una persona normalissima. Son contento che ridiate delle mie battute, ma cercate anche di essere felici».

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