Quando raggiunsi l’età della ragione calcistica, il Napoli era in B. Correvano gli anni ’60 e diventai interista. Non ho più smesso, e non devo essere il solo, se è vero che Napoli vanta il più numeroso Inter club d’Italia. A chi mi dice “come fai ad essere di Napoli e a tifare Inter?”, io rispondo sempre che il tifoso non è come il servo della gleba, che apparteneva alla terra si cui nasceva. Il tifo è una scelta e un’ideologia, non un’appartenenza geografica. Per questo si usa il suffisso “ista”, interista o milanista come comunista o fascista o liberista. E per questo mi piace che vi chiamate “il napolista”. Tifate Napoli non perché banalmente siete nati a Napoli, ma per il mix di stili, credenze, costumi e ideali che tifare Napoli comporta. Tanti auguri da un napoletano che non diventerà mai napolista.
Un napoletano chenon sarà mai napolista
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