E alla fine si torna in Europa. L’obiettivo d’inizio stagione è stato raggiunto. Vincendo a Verona contro il Chievo, il Napoli si è garantito almeno il settimo posto. Per ora siamo sesti: se finisse così, non dovremmo giocare i preliminari di Europa League. Per come si era messa, direi che il bilancio dell’anno è più che soddisfacente. Le dichiarazioni di Mazzarri nel post-partita (“se resto a Napoli”) sembrano state assorbite da De Laurentiis e siamo tutti più tranquilli. Resta da vedere che Napoli costruiranno i due.
Di sicuro c’è che alla settima giornata, con Donadoni in panchina, eravamo in piena zona retrocessione. L’arrivo di Mazzarri ha cambiato faccia alla stagione del Napoli. Certo, a un certo punto ci siamo illusi di poter ambire persino alla Champions. Ma – e forse questo è il punto – ho sempre avuto la sensazione che non tutti la pensavano allo stesso modo. Più volte il presidente De Laurentiis ha detto che l’approdo in Champions sarebbe stato prematuro, che la crescita dev’essere progressiva e non a strappi. Chissà. Le male lingue sostengono che il buon Aurelio non abbia alcuna voglia di spendere per allestire una squadra minimamente in grado di competere per l’Europa che che conta.
Io non sono su questa linea. De Laurentiis l’anno scorso i soldi li ha spesi. Male, ma li ha spesi. Avrei preferito che avesse acquistato qualche tornello in più per rendere più agevole l’ingresso allo stadio dei napoletani (soprattutto di quelli che vanno nei distinti, trattati come le bestie nei treni merci), ma definirlo tirchio per ora non posso. So che non tutti sono d’accordo. Ma il calcio è cambiato. E acquistare campioni con un ingaggio superiore ai tre milioni di euro è un lusso che solo quattro squadre in Italia possono permettersi. E ora persino il Milan sta cambiando atteggiamento. Avremo modo di discutere di questo sul Napolista.
Per ora possiamo ritenerci soddisfatti. Certo, c’è tanto da fare. Innanzitutto bisogna arrivare ancora davanti alla Juventus. E poi c’è una campagna acquisti mirata da realizzare. Serve un centravanti vero e uno finto, c’è da risolvere il problema della convivenza Lavezzi-Quagliarella, ci sarebbe da rinforzare la difesa (a meno di non puntare seriamente su Santacroce), forse c’è da trovare un nuovo modulo di gioco. Vedremo. Per ora cerchiamo di mantenere il sesto posto e poi aspettiamo l’incontro tra presidente e allenatore. Nel frattempo io Mazzarri lo ringrazio. Anche se mi fa incazzare perché non conosce la parola autocritica. Ma nessuno è perfetto. E il Napoli senza di lui un po’ mi spaventa.
Massimiliano Gallo
Ora tecnico e presidente
disegnino il nuovo Napoli
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