Dopo una settimana di ferie, il ritorno in redazione è sempre traumatico. E a Roma, senza il mare, fa ancora più caldo. Alle tre del pomeriggio, Max Gallo fa un’entrata a gamba tesa violentissima, da espulsione a vita per un napolista doc. E’ arrivata la notizia di Quagliarella che sembra recuperato in extremis per il Sudafrica e lui la declina in chiave distruttiva: . Stordito, medito di rinunciare al rito peripatetico del caffè a Largo di Torre Argentina. Le provocazioni continuano, con un riferimento implicito alla rivalità tra stabiesi e sorrentini: . Però, inizio a riflettere. E arriva il dubbio. Ossia, non tifare Argentina ai mondiali e optare per l’Italia dei reduci di Moggiopoli. In fondo è finita tre a zero per gli azzurri, napoletanamente parlando: De Santis, Maggio e Quagliarella. Come direbbe Cicchitto, apro una riflessione approfondita e per prima cosa cerco di assolvere Diego. In fondo, in tempi ormai lontani, Lui il tentativo l’aveva fatto: convocò Lavezzi, Datolo e addirittura Denis. Un fuoco di paglia, culminato con la bruciante esclusione del Pocho. Così oggi è sorto il dubbio: perché non tifare Italia? Fabrizio d’Esposito
Fabio dentro, Pocho fuori
tifo Italia o Argentina?
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