Riusciranno i nostri eroi ad abbonarsi al Calcio Napoli? Nel silenzio dei quotidiani, i tifosi stanno cercando disperatamente di ottenere notizie. Vogliono sapere quando si apre la campagna abbonamenti, dove sottoscrivere la tessera del tifoso, a chi lasciare i denari, insomma tutto quel pallosissimo iter burocratico – che quest’anno è più tortuoso del solito – cui si deve sottoporre chi deve pagare per andare allo stadio.
Ovviamente sul sito del Calcio Napoli non c’è una notizia nemmeno a pagarla. Se andate sullo spazio dedicato agli abbonamenti, c’è il titolo: “prosegue la campagna 2009-2010”. E’ difficile trovare una società di calcio più distante dai propri tifosi del nostro amato Napoli a guida De Laurentiis. Insomma, si deve procedere a botte di telefonate. E alla fine si capisce che tutto passa per un’agenzia dal nome cinematografico, Adua (ma senza le compagne, mi sa). Adua rivela che la campagna abbonamenti partirà la prossima settimana (sarà vero?); che però prima occorre sottoscrivere la tessera del tifoso. E già qui ci sono le prime incongruenze: secondo Adua, la si può fare in qualsiasi ufficio postale d’Italia. Basta (si fa per dire) compilare un modulo, esibire due foto formato tessera, la copia di un documento d’identità e del codice fiscale (ma c’amma fa’, na visita in carcere????). Secondo altri, invece, non tutti gli uffici postali sarebbero abilitati, ma solo quelli di piazza degli Artisti e di piazza Matteotti, la posta centrale per capirci.
Una volta ottenuta sta cazzo di tessera del tifoso (o meglio dello stoico), si comunica il numero ad Adua, il cui recapito è 081413691, oppure il fax 0810836081. Adua sarà chiusa dall’8 al 22 agosto. Ovviamente chi è fuori Napoli si frega.
Dimenticatevi i tempi in cui potevate chiedere al vostro amico di anticiparvi i soldi e quello si faceva la fila per voi. Addio. Ora per abbonarsi si fa così. E’ una follia, non c’è dubbio. E non lo diciamo – come giustamente scrive Claudio Botti – perché siamo ultrà. Solo perché vogliamo andare allo stadio. E trascorrere due ore in grazia di dio. E poi parlano di modello inglese. Ma li hanno mai visti i siti delle squadre inglesi? Con la possibilità di acquistare i biglietti on line e di scegliersi persino il posto? Altro che modello inglese, questo è il modello Mergellina (per non dire altro). E’ assurdo che ci sia una società che disincentivi la passione, che non fornisca un becco di informazione, che ci voglia tenere tutti a casa a vedere le partite su Sky. Stanno uccidendo il calcio. Ma io non voglio arrendermi.
Massimiliano Gallo
Il modello Mergellina
del calcio Napoli
Massimiliano Gallo ilnapolista © riproduzione riservata