C’è chi è pronto a giurare che questo sia il suo anno. L’anno del Pocho Lavezzi: altro che Cavani, altro che Quagliarella o Lucarelli. Non vuole fallire, non deve fallire. Chi l’ha visto in ritiro, l’ha trovato più maturo, più convinto dei suoi mezzi. In Argentina si è ricaricato a dovere, è tornato in ritiro in discreta forma e sembra più esplosivo. Sarà il suo anno, dovrà essere il suo anno. Anche perché vuole dimostrare di essere un campione e non restare ancora una volta nell’anonimato mondiale. La delusione per la mancata convocazione con la maglia dell’argentina ai Mondiali è ancora cocente, ma ormai è lontana. E’ pronto per tuffarsi in Coppa America, vuole essere protagonista. Ma prima ancora c’è il Napoli e l’Europa, mica una cosa da poco.
Se gli si perdonano ancora dei ritardi in ritiro, ma è nel suo Dna quello di fare casino, non gli si perdonerà di certo la prima parte della scorsa stagione, quasi anonima, condita da qualche infortunio Meglio nella seconda parte, quando c’era da conquistare un posto al Mondiale. Un Pocho più reattivo, tonico, al servizio dei compagni. Strano si dirà, ha cambiato modo di essere? No, è il new style dell’attaccante di Gobernador Galvez, anche perché sa che non può più fallire. Ecco perché ha deciso che quest’anno è quello giusto, quello che servirà a dimostrare il suo reale valore. Ha messo a disposizione la sua “7” per Cavani , nelle partitelle continua a fare il rifinitore con assist preziosi. Il suo feeling con il gol è migliorato verso la fine della scorsa stagione e lo ha dimostrato anche nelle prime amichevoli. Le ovazioni in ritiro sono tutte per lui. Sarà per quella sua aria da scugnizzo che piace tanto, sarà perché argentino. Ma non basta e lui lo sa. Questo deve essere il suo anno, l’anno della definitiva consacrazione, del salto di qualità. Oppure rimanere nel limbo e non sapremo mai se è un semplice giocatore o un campione. Mazzarri ci crede.
Paolo Carafa
Lavezzi è già in forma
Questo è il suo anno
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