Tre milioni di euro in comproprietà e German Denis va all’Udinese. Ancora una volta il Napoli dimostra di non saper vendere. Comprò il centravanti argentino due anni fa a otto milioni dall’Independiente e ora lo rivende a tre, sia pure solo per la metà. Sperando, com’è successo per Mannini alla Samp, che lontano dal Vesuvio il giocatore riacquisti un po’ di valore.
E’ difficile dare un giudizio su Denis. Indubbiamente non ha sfondato, sia nella prima che nella seconda stagione. Il primo anno segnò otto gol, se non ricordo male quasi tutti nel girone d’andata. Addirittura una tripletta nella gara interna con la Reggina e due perle: una a Bologna, di testa, che ci diede la vittoria all’ultimo minuto; e una a Marassi contro il Genoa quando perdemmo 3-2: segnò un gol da centravanti di razza nell’area piccola. Poi finì in panchina: Reja gli preferiva Zalayeta e anche Lavezzi si intendeva molto di più con l’uruguayano che non col suo connazionale. Per credere ancora in lui Pier Paolo Marino rifiutò a gennaio 2010 l’acquisto di Pazzini per 10 milioni di euro.
Quest’anno German ha rischiato di essere venduto praticamente subito. Donadoni non lo vedeva proprio, gli preferiva persino Pià. Lo salvò un buon ritiro e soprattutto De Laurentiis che volette ancora credere in lui. Cominciò a giocare solo con Mazzarri. Va dato atto al tecnico toscano di avergli concesso parecchie occasioni. Complice anche l’infortunio di Lavezzi certo, ma non si può dire che il buon Walter non l’abbia messo alla prova. Anche quest’anno ci ha regalato due chicche: il gol in pieno recupero al Milan che fece praticamente cadere il San Paolo coronando una incredibile rimonta; e il gol dell’1-2 alla Roma in casa (poi conquistò anche il rigore trasformato da Quagliarella). Un po’ poco, bisogna ammetterlo, come le cinque reti segnate nelle ventinove partite giocate. Di lui si ricordano soprattutto i due gol divorati davanti alla porta di Julio Cesar nella sfida al San Paolo contro l’Inter; e tanti altri. Purtroppo.
Eppure oggi non sono contento della cessione di Denis, e sono certo di non essere il solo. C’è qualcosa di inespresso in questo centravanti lento, macchinoso, ma talvolta efficace. Un aspetto positivo però c’è: se il Napoli ha deciso di sistemare altrove sia Hoffer che Denis vuol dire che ha già pronte le alternative per l’attacco e forse che Quagliarella potrebbe non essere venduto. Vediamo. Nel frattempo io saluto German Denis.
<strong>Massimiliano Gallo</strong>
Paghi otto, vendi a tre: adios, German
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