Lo ammetto, per me una vacanza senza Corriere dello Sport non è vacanza. E’ un riflesso pavloviano. L’acquisto del quotidiano sportivo bianco e rosso simboleggia l’assoluto relax, il cazzeggio più puro, il non voler pensare assolutamente a nulla non dico di serio ma nemmeno lontanamente impegnativo. E non me ne frega niente se i titoloni corrispondono a realtà o meno. Anzi, in questo preferivo il Corsport di una volta, con quei bei titoloni sparati che scatenavano le fantasie più proibite, e l’immancabile ricerca di una penna per disegnare lo schema tattico di un Napoli che ovviamente mai ci sarebbe stato nella realtà. Ma chissenefrega. Perché per me il mercato è l’immaginazione al potere. Voglio un titolone al giorno: da Balotelli a Torres, e – perché no? – Robben. Tanto poi la realtà è che siamo costretti a pregare Acquafresca di venire a Napoli, o sperare che arrivi Zuculini, quindi io preferisco il virtuale, la dimensione onirica. Balotelli, vieneme ‘nsuonno, tanto per capirci.
Ma quest’anno c’è qualcosa che non mi soddisfa del quotidiano di Vocalelli e del mio amico Antonio Giordano. Voglio sperare che da lunedì, con la fine dei Mondiale, si torni all’antico. Perché io non riesco a stare senza l’abituale cartellone con tutte le squadre di serie A e le voci acquisti, cessioni, trattative, formazione titolare. E’ una pagina che in una giornata sono capace di leggere dalle quindici alle venti volte. Prima uno sguardo sommario, poi il focus sul Napoli, quindi la scorsa a tutti gli allenatori, infine l’analisi dettagliata squadra per squadra. E’ una droga. E leggere di mercato senza il tabellone acquisti/cessioni è come bere una coca-cola sfiatata. Proprio non si può. Vi racccomando, ho ancora una settimana di ferie. Fatemela godere. Rimettete il tabellone. Perché in vacanza la colazione al bar dev’essere libidine pura. Non mi togliete pure quella.
Massimiliano Gallo
Ridatemi il caro, vecchio
Corriere dello Sport
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