Vabbè, il ritiro di Folgaria, come il mese di luglio, è alle spalle. Ci siamo sentiti dire persino che non siamo veri tifosi. Verrebbe da sfidarli a duello su ricordi, aneddoti e formazioni ma lasciamo stare, scurdammoce ‘o passato. Si ricomincia martedì. Maurelli spenderà i suoi bravi dieci euro e nuje ce jamme a vere’ ‘o Napole a casa soia. Aspettiamo il sorteggio di Europa League (ah, cara veccchia Coppa Uefa dove sei?), magari ci spariamo subito la prima trasferta oltre confini e faremo la nostra brava fila alle Poste per questa benedetta tessera del tifoso.
Aspettiamo qualche novità a centrocampo, perché non penso sia il caso di affrontare una stagione con Gargano e Pazienza, con tutto il rispetto per la mediana che pure si è fatta rispettare lo scorso anno, almeno fino alla maledetta trasferta di Udine. Aspettiamo che Santacroce faccia il definitivo salto di qualità, che tra Cannavaro e il presidente torni il sereno e che là davanti i tre – o i quattro, a leggere Mazzarri – si passino la palla e facciano impallidire le difese avversarie. Personalmente spero anche che resti Cigarini (che a pallone sa giocare), ma questa è un’altra storia.
C’è attesa attorno al nostro Napoli. Si vede, si sente. Domenica scorsa, ad Arezzo, al concerto dei Belle and Sebastian, un ragazzo romano ci avvicina (a me e al Caudino) e quando sente che siamo napoletani ci fa i complimenti per l’acquisto di Cavani. Anche in questi giorni, a Roma, percepisco una qualche preoccupazione da parte dei tifosi giallorossi allarmati soprattutto per la linea del loro Adriano.
Insomma, da bravi malati cominciamo ad avvertire le prime fibrillazioni. E soprattutto sogniamo che il Pocho la dia in profondità a Quaglione che sfonda la rezza. Pace e bene, come dice il comasco.
Massimiliano Gallo
Scurdammoce ‘o passato
simme malate paisa’
Massimiliano Gallo ilnapolista © riproduzione riservata