Migliaia di abbonamenti venduti, entusiasmo alle stelle per il campionato a venire, aspettative da champions league. Nella pausa di ferragosto ho smaltito un po’ di giornali arretrati. Per motivi professionali, ogni anno a giugno-luglio sono letteralmente rapito da scadenze e impegni e, quindi, non riesco a seguire le vicende azzurre con la passione degli altri mesi. Ma il mio “dov’eravamo rimasti?” mi lascia perplesso. Giovedì si gioca con l’Elfsborg al San Paolo. Per dirla col mitico Ciotti, gli spalti saranno gremiti fino ai limiti della capienza, ma do una scorsa alle varie ipotesi circa la formazione che affronterà gli svedesi. Perbacco, è praticamente lo stesso Napoli dell’anno scorso! De Sanctis, Grava, Cannavaro (Paolo), per fortuna ancora Quagliarella e Lavezzi con Gargano e Hamsik.. E l’esterno sinistro? E il bomber, il fortissimo difensore, il centrocampista che avremmo dovuto acquistare? Supero lo scoglio dei titoli e leggo gli articoli. Edinson Cavani, che probabilmente non giocherà per precaria condizione atletica, è il colpo del mercato. Ma non mi pare sia un goleador. Splendido giocatore, per carità di Dio, ma di certo non è un cecchino da venti gol a campionato. Arrivo alle dichiarazioni del presidente: Dossena, Santacroce e Blasi sono i nostri nuovi tre acquisti. Il primo dopo alcuni sbiaditi tornei nella premier league e apparizioni da Madonna di Lourdes sulla fascia sinistra a Fuorigrotta, come l’araba fenice dovrebbe risorgere; Santacroce – continuo a leggere – ha (avrebbe) superato le difficoltà fisiche ma un alluce di cristallo si è infranto, in quel di Folgaria, sulle macerie di un tackle a centrocampo. Blasi torna al Napoli dopo un’inutile stagione a Palermo. Poi: forse arriva Inler, forse Lucarelli, ancora forse altri dai cognomi impronunciabili..Di contro, partono Denis, Hoffer (che ha già realizzato una doppietta con la nuova squadra) e quasi certamente Pià; ci lasciano Cigarini e tanti altri con il distacco definitivo del cordone ombelicale per Calaiò, Bucchi, Zalayeta, Navarro, De Zerbi e via discorrendo. Conclusione? Il nostro presidente è il re del marketing. Con un solo acquisto ma tante interviste ad effetto ha convinto tutti. Arriveremo tra le prime quattro a colpi di bilancio ricco e blindato. Non servono Messi e Ronaldo (Cristiano), meglio i conti in ordine. Aurelio De Laurentiis poteva anche fare a meno di un dirigente ad hoc per il marketing, ci pensa lui a convincerci. Il “nuovo” Napoli, quello che con Donadoni probabilmente sarebbe retrocesso in B, con l’aggiunta di Cavani – tra un po’, però – e il ritorno di chi, in realtà, non se n’era mai andato dal libri paga e matricola della società, promette sfracelli. Speriamo che abbia ragione il presidente. Mi metto a piangere se devo passare un altro anno a dire: ci manca chi butta la palla dentro; Zuniga a sinistra non va bene, quando ritorna Dossena? Oppure: Grava andava bene in serie C; Cannavaro ogni tanto la combina grossa; Santacroce esploderà oppure attende la solidificazione dell’alluce? Insomma,la storia del nuovo Napoli mi sembra un film. Ecco, appunto: un film. Speriamo si tratti di un cinepanettone miliardario e non di un’insulsa replica.
Giuseppe Pedersoli