Di goleada in rimonta (4-1) sul campo imbattuto del Cesena, rivelazione d’alta classifica sorpassato in tromba. Cento (presenze) di questi giorni per Lavezzi (gol del pareggio). Un gioiello di Hamsik su rigore. Doppietta di Cavani nel finale con i romagnoli perduti dietro i sogni di grandezza offrendo irresistibili contropiedi agli azzurri. Finisce col coro di “oje vita” dei numerosi sostenitori napoletani, con gli “olè” per la melina del Napoli.
Ha vinto Mazzarri che ha schierato in partenza un’altra inedita formazione (è il rischio del turn-over, aveva detto). Dentro dal primo minuto Cribari (per Cannavaro), Yebda (Gargano), Sosa (Cavani), Zuniga (Maggio). Un po’ la formazione che aveva deluso con l’Utrecht. Ma stavolta la musica è stata diversa. Il Napoli delle “seconde linee” ha dominato il primo tempo e il Napoli dei gioielli ha rimontato il vantaggio cesenate. E’ finita in gloria con gli azzurri in cerca di altri gol, mentre il Cesena s’era disunito.
Ha meravigliato il primo tempo dei rincalzi. Cribari ha messo lo stop a Bogdani. Sosa e Yebda sono stati più presenti, il primo in avanti a sostenere l’attacco, il secondo in mediana a tamponare le iniziative romagnole. Zuniga era tutto frizzi e lazzi, però non sfondava. Hamsik restava un po’ defilato e un po’ a protezione del centrocampo. Sulle fasce il Napoli bloccava gli esterni del Cesena, l’arma vincente della formazione di Ficcadenti. Bogdani rimaneva isolato. Sulla corsia di Schelotto, il capellone argentino che va come una scheggia, Dossena e Hamsik chiudevano senza affanno. Su quella di Giaccherini, c’erano Campagnaro e Zuniga ad imprigionare l’estro del minuscolo toscano. Ma, soprattutto, il Napoli-due prendeva in pugno il match, serrando continuamente il Cesena nella sua metà campo con grande ritmo, rubando palla con un pressing continuo, spaventando la difesa avversaria con i guizzi di Lavezzi. Era Pazienza a dirigere la giostra azzurra con grande autorità vincendo il confronto con Parolo. In realtà, il centrocampo del Cesena era costretto ad abbassarsi per la pressione azzurra. Lontani dalle punte rimanevano Appiah e Colucci.
Al Napoli veniva a mancare solo il gol pur concludendo sette volte. Antonioli (41 anni) si opponeva ai tiri di Cribari (15’ colpo di testa), Lavezzi (18’ e 37’), Hamsik (22’), Sosa (40’). Fuori le conclusioni di Pazienza (35’) e Hamsik (43’). C’era una sola squadra in campo, il Napoli in formato originale. Il Cesena sganciava un solo tiro (25’ Parolo, parato).
Ma non poteva filare tutto liscio. A inizio di ripresa, gli azzurri passavano repentinamente dal possibile vantaggio (47’ grande penetrazione di Zuniga fra dribbling e rimpalli e Antonioli si opponeva alla grande al tiro del colombiano) allo svantaggio (48’ l’unica ingenuità di Cribari consentiva a Schelotto il passaggio all’indietro per Parolo, tutto solo, che batteva De Sanctis).
Dopo un’ora di gioco, col Cesena galvanizzato, Mazzarri (espulso per proteste al gol cesenate avendo ravvisato un fallo di Schelotto su Cribari) mandava in campo Cavanni per Sosa e Gargano per Yebda. Tornava il Napoli splendido-splendente che rimontava da squadra padrona. Prima, Gargano con un tiro improvviso (deviato da Appiah) centrava l’incrocio dei pali (70’). Poi cominciava la danza azzurra degli ultimi venti minuti.
Cavani, che giocava a sinistra con Lavezzi punta centrale, toccava per Dossena. Sul cross era rapido e vincente l’inserimento del Pocho sul primo palo. Tocco in gol per il pari (72’). Cribari stremato alla prima partita chiedeva il cambio (74’ Cannavaro). E, intanto, il Napoli volava. Gargano era fantastico a centrocampo. Hamsik, come suol dirsi, saliva in cattedra. Cavani era già in agguato. Su una ennesima apertura di Gargano, Zuniga entrava in area sbilanciato da Lauro: il fallo era cominciato al limite, ma si concretizzava dentro l’area. Impeccabile dal dischetto Hamsik (80’) per il sorpasso.
Il Cesena aveva una reazione rabbiosa. Si avventava verso l’area del Napoli. Perdeva il suo equilibrio tattico scoprendo la difesa (che era stata fitta e attenta). Ancora un assist di Gargano sul quale Cavani si involava a destra, evitava von Bergen e Lauro e insaccava con un diagonale fantastico (88’). Non era ancora sazio il Napoli sul 3-1. Azione volante, negli spazi cesenati sguarniti, tra Gargano e Hamsik: Lavezzi solo, da centravanti, concludeva fuori (90’). Il Cesena era ormai distrutto. Apriva territori invianti al contropiede azzurro. Assist di Lavezzi dal centro e Cavani, dalla sinistra, insaccava con un irresistibile pallone a giro nell’angolo alto opposto (93’).
Il Napoli si è rasserenato, ha riconquistato la sua sicurezza e il contropiede micidiale. Giovedì, con tutt’altro animo, giocherà a Bucarest contro la Steaua, secondo match di Europa League. Si aspettano buone notizie.
<strong>Mimmo Carratelli</strong>
Ha vinto Mazzarri con le delusioni di Utrecht
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