Ci siamo. Il giorno è arrivato e i riti iniziano dal mattino. Ore 8,30, mentre sono bloccata nel traffico sotto il diluvio universale mi arriva l’sms di mia zia Stefania, compagna di abbonamento: “ma che facciamo se il tempo persiste in questo stato?”. Risposta secca, la mia: “si va”, a cui segue il suo “u maronn”. Da fonti attendibili (pare che Minetti abbia consultato tutti i siti meteo del mondo) risulta che stasera le condizioni atmosferiche dovrebbero migliorare ma per, ogni evenienza, ho ipotecato la mia già precaria salute spendendo 25,00 euro per una giacca anti-vento ed anti-pioggia dotata di cappuccio impermeabile, non si sa mai (e poi non mi si venga a dire che per il Napoli non faccio sacrifici, eh). Il panino c’è, anche se visto che il digiuno contro la Roma ha portato bene non sono sicura che lo consumerò (in ogni caso sarà solo una piccola rosetta con prosciutto e formaggio o, in alternativa, mortadella). A seconda del tempo che ci sovrasterà alle 19, decideremo se scendere in macchina o in Vespa: per quello dobbiamo aspettare. E dovremo aspettare anche i terribili novanta minuti della partita. Cosa mi aspetto? Il Milan per me è la squadra più forte del campionato, sulla carta è perfetta, ma uno scivolone, si sa, può colpire anche i migliori. Vero che un pareggio mi lascerebbe ugualmente soddisfatta e che una sconfitta sarebbe più che giustificata, ma una vittoria mi farebbe impazzire di brutto. San Gennaro è sulla griglia di partenza, il San Paolo pieno, i cuori colmi di aspettative, Edinson avrà letto la sua Bibbia e magari una preghierina la farò anch’io: atea sì, ma non in queste circostanze, eh. Insomma, viviamocela tutta questa partita e questa giornata. E confidiamo in Cribari o Aronica, nella dea Eupalla o nella Madonna. C’è spazio per tutti, stasera. E sia chiaro: nel fossato del San Paolo, insieme a Gallo, voglio gettarmi anch’io.
di Ilaria Puglia
Se diluvia al campo si va
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