Via col vento nelle pozzanghere di Brescia. Da una pozzanghera nei sedici metri bresciani, Hamsik da sinistra scodella il cross a pelo d’acqua sul quale Lavezzi piomba nell’area piccola scaraventando il pallone sotto il tetto della porta di Arcari (76’). Terza vittoria esterna degli azzurri (1-0), imbattuti fuori casa. Il Pocho mantiene la promessa: un gol per il compleanno di Maradona che proprio a Brescia segnò una delle sue reti memorabili facendo fuori mezza difesa bresciana. Ventiquattro anni fa! In un pomeriggio sferzato dal vento e dalla pioggia, vittoria di un Napoli tecnicamente superiore. Il Brescia (quinta sconfitta consecutiva) può lamentarsi di due palle-gol fallite, di un palo di Caracciolo e di un quasi autogol di Campagnaro. Ma il Napoli ha avuto il passo della squadra padrona. Stavolta Yebda e Sosa (Pazienza squalificato e Cavani impiegato solo nell’ultima mezz’ora) non hanno tradito. Yebda ha tenuto molto bene la posizione di centrocampista in difesa e all’attacco consentendo a Gargano, ritonificato, di pressare alto e sostenere l’offensiva azzurra. Sosa, un danzatore con le scarpette rosse, si è mosso con eleganza, a volte lento, ma con buone doti tecniche (sfiorando anche il gol). A centrocampo il Napoli ha condotto la partita col maggior movimento di Hamsik. Bene sugli esterni Zuniga (meno fumoso) e Dossena (prestazione concreta). Lavezzi era l’unica punta ma per modo di dire arretrando a metà campo, ma è stato puntuale sotto rete nell’azione decisiva e ha cercato il gol anche in altre occasioni con tiri da fuori. In difesa, rientro di Cannavaro dopo la squalifica, Grava a destra, Campagnaro a sinistra. Non hanno concesso quasi nulla ai centimetri di Caracciolo (1,94) e alla effervescenza di Eder, il morettino brasiliano dai piedi buoni. Solo quando Iachini ha impiegato a centrocampo Budel per Cordova e Vass per Baiocco (55’), il Napoli ha rischiato di mollare la zona nevralgica del campo, ma ha resistito all’assalto finale del Brescia. Non era facile giocare con i vorticosi colpi di vento e sotto la pioggia che inzuppava il campo. Il Napoli ha avuto la capacità di tenere la palla bassa e, spesso, di farla correre velocemente. Era subito un buon Napoli che costringeva il Brescia a difendersi. Cordova davanti alla difesa a quattro e pericoloso battitore sui corner e sui calci piazzati, il greco di origini albanesi Kone a cucire la manovra arretrando, terzini frenati. Andavano presto al tiro Sosa due volte, Gargano, Lavezzi, Hamsik, anche Campagnaro. C’era l’ombra di un fallo da rigore di Campagnaro su Caracciolo (7’), poi il corazziere bresciano sfiorava il gol di testa su corner (27’), prima palla-gol del Brescia. Il Napoli, pur dominando, rischiava così di prendere gol sui rari affondo dei bresciani. Ma sembrava proprio una partita da vincere perché la squadra azzurra si muoveva con disinvoltura e padronanza. Gargano tornava ad essere l’eccellente incontrista dei tempi positivi ed era anche abile negli inserimenti offensivi perdendo palla appena un paio di volte. Hamsik giostrava su tutto il fronte d’attacco e aveva concreti rientri a metà campo. Lavezzi partiva da lontano. Solo una disattenzione o un errore potevano sottrarre al Napoli la partita che la formazione di Mazzarri aveva in pugno giocando quasi sempre nella metà campo avversaria. Caracciolo aveva un’altra sola occasione per controllare il pallone e girarlo verso la porta di De Sanctis, ma falliva il bersaglio (35’). Poi da terra, in una azione confusa, toccava lento il pallone che finiva sul palo basso alla sinistra di De Sanctis preso in controtempo (58’). Intanto, per forzare il risultato Mazzarri faceva entrare Cavani (55’ per Sosa) mentre il Brescia immetteva forze fresche a centrocampo (Budel e Vass) dove non riusciva a far gioco. Intervenendo su un pallone alto contro Kone, Campagnaro con un colpo di testa all’indietro sfiorava l’autogol (74’): la palla filava di poco alta oltre la traversa. E finalmente veniva la rete del Pocho a mettere il suggello alla partita. Il Brescia schierava tre punte per la rimonta con l’ingresso a sinistra di Pozzanzini (81’ per Kone), Eder a destra e Caracciolo al centro. Mazzarri rafforzava la diga con Blasi (87’ per Lavezzi). Il Brescia non aveva più chiare occasioni da gol. Il Napoli sapeva gestire il match e la vittoria con grande sicurezza. Undici punti colti fuori casa (appena quattro al San Paolo)! E’ cominciata bene la settimana delle imprese. Giovedì a Liverpool per la gara più attesa dai sostenitori azzurri. Tutti i biglietti per la trasferta inglese sono stati venduti. In vista del match di Europa League, Cavani è stato risparmiato entrando solo nel finale a Brescia. Due notizie confortanti: la riscossa di Gargano e la maggiore concretezza di Hamsik (per la prima volta da ex a Brescia dopo tre anni). La squadra ha ripreso una condizione generale incoraggiante cui hanno contribuito Yebda e Sosa, sempre meglio inseriti col passare del tempo.
MIMMO CARRATELLI
Tra le pozzanghere il passo della squadra padrona
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