Ci siamo. Vi ho lasciati sfogare sulle vostre quisquilie, il Liverpul, l’Europa Lig, e tutte quelle amenità buone per Bigoncino e la Pleistescion. Ho fatto finta di non leggere i paragoni tra una banalotta gara contro le riserve di una squadra gloriosa e una semifinale di Coppa Uefa contro il Bayern di Monaco. Il tifo, si sa, gioca brutti scherzi.
Ma stasera, porca miseria, si fa sul serio. Stasera c’è il Milan, ci sono quelle odiate maglie rossonere. Stasera è campionato. E io voglio vedere undici leoni. Sornioni e pronti al balzo felino, improvviso, al morso del cobra. Perché c’è poco da dire, loro sono più forti. Ma noi li possiamo battere. Dietro sono vulnerabili. Come noi, del resto. Però sono più spocchiosi di noi. Se non sbaglio abbiamo sempre preso gol in campionato, tranne che contro la Roma. E stasera giochiamo senza Cannavaro. Ci affidiamo a Cribari e che Eupalla ce la mandi buona. L’anno scorso regalammo loro un vantaggio di due gol e poi recuperammo in un finala da cineteca con Mazzarri che si sbracciava e le nostre voci che se andavano in grida di gioia impensabili fino a cinque minuti prima. Gli autori di quella rimonta – Cigarini e Denis – non ci sono più. Pazienza. C’è il Matador, l’uomo che legge la Bibbia tutti i giorni. Siamo appesi a lui. E Edinson lo sa.
Io lo so che è difficile, lo so che non si dovrebbe dire, ma se vinciamo andiamo al secondo posto. Non posso nascondermelo. Lo sanno anche i calciatori. Ne sono certo. Questa è la partita, altro che Liverpul. Voglio gridare con quanto fiato ho in gola. E voglio buttarmi nel fossato del San Paolo. Edinson, portaci in alto. Facci sognare.
<strong>Massimiliano Gallo</strong>
Voglio buttarmi nel fossato del San Paolo
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