Caro direttore,
questa volta non scrivo (soltanto) in qualità di napolista, ma di tifoso di una squadra che non ha il presidente mecenate e potente, pronto a investire decine di milioni senza badare troppo a costi e ricavi. La partita di giovedì ad Anfield ha fatto emergere alcune lacune della squadra azzurra ma ha posto una seria questione: l’allenatore, Mazzarri o chiunque altro, deve “saper leggere la partita in corsa”. Sostituzioni, pressing, squadra corta, tattica, devono essere variabili in funzione del risultato e dell’andamento del macth. Vinci uno a zero? Si gioca in contropiede, per sfruttare la reazione degli avversari. Ma è solo un esempio. Il football, il soccer, è uno dei pochissimi sport a non aver mai cambiato le regole. Nel volley, per dirne una, non c’è più il “cambio”: si fa punto a prescindere da chi batte. Nel football, fatta eccezione per il passaggio con i piedi al portiere (che non consente a quest’ultimo di prendere la palla con le mani) e i tanti palloni a bordo campo per non attendere il recupero di quello che è uscito fuori…non è cambiato nulla. La porta, sempre nel calcio, è di 7,32 metri per 2,44; ma l’altezza media degli uomini – e quindi dei portieri – è notevolmente aumentata rispetto a quando furono stabilite le dimensioni. Insomma, se lo scopo del gioco è quello di segnare almeno un gol più degli avversari in un clima di correttezza e regolarità, proporrei le seguenti modifiche regolamentari.
1) Tempo effettivo, due tempi di 30 minuti. Il cosiddetto “gioco effettivo” statistiche alla mano, difficilmente supera l’ora. In questo modo, stop a polemiche per perdite di tempo, simulazioni e quant’altro.
2) Prova tv in serie A e B, da poter chiedere due volte a partita per ogni squadra. Gli arbitri avrebbero la possibilità di decidere rivedendo, anche al rallentee, cosa è accaduto.
3) Time out: uno a partita per singolo team. Due minuti, per consentire al mister di fare il punto della situazione.
4) Aumento delle dimensioni della porta di almeno 10 centimetri in larghezza e 5 in altezza. I portieri, ormai, sono quasi tutti oltre il metro e novanta.
5) Sostituzioni temporanee. Sei a partita, con doppio vantaggio: panchina lunga e grande chance agli allenatori che sanno cambiare più volte modulo nella stessa gara. Secondo me sarebbe d’accordo anche il sindacato dei calciatori.
Se queste regole fossero state già in vigore, a Liverpool sarebbe andata diversamente. Uno a zero per il Napoli? Esce Cavani entra Zuniga. Uno a uno? Rientra Cavani. Dubbio sul gol di Gerrard? Rivediamo in tv l’impatto con De Sanctis. Ma soprattutto: time out e fantastico cazziatone di Mazzarri a tutti.
Sono eccessivamente riformista, lo so. Ma chiudo con una domanda: sapete chi vinse lo scudetto nell’unico (ripeto: UNICO) anno in cui ci fu il sorteggio integrale degli arbitri? Il Verona di Fanna e Galderisi, con mister Bagnoli. Le regole nuove fanno paura a tutti.
Giuseppe Pedersoli