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Bugatti, il portiere con la Spider ed il cognac

È morto Bugatti, il “gatto magico”. Per Pesaola il miglior portiere che il Napoli abbia mai avuto. Protagonista di uno Juve-Napoli 1-3

Bugatti, il portiere con la Spider ed il cognac
Una foto d’archivio di Ottavio Bugatti

È morto Ottavio Bugatti. La notizia l’ha data oggi la Gazzetta dello Sport. Avrebbe compiuto 88 anni il prossimo 25 settembre. Ha giocato nel Napoli dal 1953 al 1961, protagonista della storica vittoria sulla Juventus a Torino per 3-1. Lo ricordiamo con un articolo che Mimmo Carratelli scrisse anni fa per il Napolista. 

Lanciato dalla Spal, Ottavio Bugatti, milanese di Lentate sul Seveso, venne nel 1953 a prendere il posto di Casari per rimanere nel Napoli otto campionati: 256 partite, 333 gol subiti, 70 volte imbattuto. Cominciò in maglia azzurra a 25 anni. Si presentò a Monzeglio in pantaloncini e camiciola nera aperta sul petto, su una spider color amaranto con qualche bottiglia di cognac a bordo, e il severo allenatore gli fece una sfuriata memorabile. Da Lauro fu accolto con una battuta crudele: “Sono sicuro che Jeppson segnerà tanti gol da rimediare a quelli che prenderà questo Bugatti”.

Premio Combi quale miglior portiere italiano, ricevette il trofeo a Torino il 24 novembre 1957 prima della partita con la Juve in cui, pur febbricitante, fu protagonista assoluto (il Napoli vinse 3-1). Era chiamato “il gatto magico”.
Memorabili i suoi pochi rovesci. Sei gol presi dal Milan e otto dalla Roma nella stagione ’58-’59 col Napoli a centroclassifica, cinque gol dalla Lazio e quattro dalla Juventus nel campionato successivo col Napoli al tredicesimo posto. Fu Sivori l’avversario che gli fece più gol: 7 con due doppiette. Dalla Juve incassò anche 4 gol di Boniperti. Sei gliene fece Hamrin con la Fiorentina (una tripletta e una doppietta).
Pesaola lo considera il miglior portiere che il Napoli abbia avuto. Si guadagnò cinque presenze in nazionale durante la permanenza a Napoli. Giocò cinque gare di fila: prese tre gol dal Portogallo, due dall’Irlanda del nord nel parapiglia della partita di Belfast il 4 dicembre 1957, ancora due gol dagli irlandesi e tre dall’Austria. Nel secondo confronto col Portogallo a Milano rimase imbattuto.
A 33 anni si trasferì all’Inter, riserva prima di Buffon, poi di Sarti, campione d’Italia con la squadra milanese nel ’63 (dieci partite) e nel ’65 (sei presenze).
Solo per l’imitabile Nicolò Carosio, Bugatti giocò a Vienna uno spezzone della partita vinta dall’Inter sul Real Madrid. Sarti era stato colpito da una pallonata alla fine del primo tempo e sembrava non dovesse rientrare in campo. A Carosio fu fornita la formazione dell’Inter col cambio, Bugatti al posto di Sarti. E Nicolò andò avanti con la radiocronaca parlando di Bugatti fra i pali dell’Inter. Si corresse dopo un bel po’ accorgendosi dell’equivoco.

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