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Il nostro obiettivo? Non lo so, ora godo

Dormite tranquilli, non è successo niente. Una bella camomilla calda, una tachipirina e passa tutto, eh. E’sempre più difficile commentare questo Napoli. Mi mancano le parole e ordinare i pensieri, dopo aver ammirato i tre i bignè del matador alla Vecchia e una prestazione che nemmeno i più ottimisti avevano potuto pronosticare, mi sembra impossibile. Di cosa vogliamo parlare? Di tattica? Di moduli, di mercato, di episodi, di sostituzioni? Quale filosofia, quale teoria potrebbe mai reggere di fronte all’irrealtà di un risultato così? Si diceva che la fortuna della ReggiNapoli sarebbe finita prima o poi, no? Si diceva: mica si possono vincere tutte le partite sul filo di lana, mica l’Alieno sceso in terra ci può togliere ogni volta le castagne dal fuoco, mica il provincialissimo Mazzarri potrà sempre fare affidamento al suo provincialissimo sedere. Mica…
Prima si vinceva con le grandi e la critica andava giù pesante perché si boccheggiava con le piccole, poi, si è iniziato a vincere con le piccole, ma in casa, senza i piedi buoni, non si poteva arrivare da nessuna parte. Poi, abbiamo iniziato a vincerle tutte al San Paolo, però, sempre con la fortuna di ottenere il risultato al novantetreesimo, poi e poi e poi… e mo? E mo, cosa? Si dirà che la Giuve era ai piedi di Pilato, che giocava con due comò lì davanti e che c’era emergenza  a causa delle assenze?  Si dirà, in perfetto stile Giuve, che la manata di Toni in faccia a De Sanctis è stata una semplice carezza affettuosa e che sarebbe cambiato tutto se l’arbitro avesse avuto una benda agli occhi o che l’uomo Qualunque l’avrebbe risolta con una fantagol da centrocampo? ci si appenderà ancora a specchi scivolosissimi? ma onestamente, cosa mai dovremo raccontarci?
Anche un esperto di cricket o di curling ieri, avrà capito che è stata una vittoria senza se e senza ma. Il terrore che si era propagato in questi giorni, al seguito della gara non disputata a San Siro, si è completamente dissolto in poco più di una mezz’oretta. Il tempo di vedere due incornate maestose del nostro meraviglioso Cavani e buonanotte e tanti cari incubi alla Vecchia Signora. Dopo il terzo gol (quello in cui l’Alieno si è trasformato in un tappeto magico, per intenderci), una nuvola sinistra si è estesa su tutto il campo di gioco impedendo la visuale ai più. Qualcuno ha pensato che provenisse dai bengala in curva B, mentre invece la puzza di bruciato e il fumo ha preso vita dalla panchina di Del Neri, dal settore ospiti che si è inspiegabilmente svuotato e dai tanti infiltrati gobbetti che sono fuggiti e saranno arrivati a casa, nel proprio lettuccio, prima del triplice fischio finale. Me l’immagino. A quest’ora staranno ancora dormendo, sperando che tutto ciò che hanno vissuto ieri sera, sia solo frutto dell’immaginazione, uno stupido ed impossibile incubo. Mi raccomando, non vi svegliate. Non svegliatevi più. E se proprio non potete, non leggete giornali, non accendete televisioni e soprattutto non venite qui sul web. Tappatevi in casa tranquilli e non ci pensate più. Poi passa. Pensate invece a quale tribunale affidarvi per recuperare qualche scudettino e magari un po’ di dignità. Non è successo niente, dai. E’ cosa ‘e poco.
Vi giuro che mi sto impegnando per restare con i piedi per terra e la mia mentalità provinciale sta facendo a cazzotti con la ragione, ma ora, come si fa? Ma che è successo? Da notizie di corridoio ho sentito che Traorè e Grygera non andranno agli allenamenti questa settimana per aver accusato infortuni sul lavoro. Pare che due treni AV(Maggio-Dossena) li abbiano più volte investiti in pieno. Ho sentito che Toni (uno dei comò del Lingotto) invece di chiedere la maglia a Grava a fine partita, abbia chiesto il pallone, almeno per capirne la forma e che Amauri (l’altro comò) abbia chiesto l’antidoping a De Sanctis perché giura di avergli visto otto mani. E’trapelato anche che i nazionali Aquilani e Marchisio per la lezione subita, abbiano preteso ripetizioni serali da Gargano e Pazienza e sembra che Storari, Chiellini e Bonucci si siano costituiti parte lesa, anticipando uno sciopero nel caso Cavani dovesse tornare a terrorizzarli nelle loro tranquille notti. L’unico a salvarsi, per modo di dire, è stato il biondo serbo che corre come Nippo Nappi, anche se stavolta, il tuffo buono non gli è riuscito. Sarà per la prossima volta. Una team che lotta per il titolo, dopo averne prese quattro in casa dal Parma, non poteva fallire di nuovo il colpo e da grande squadra qual è, memore delle passate stagioni, stavolta, ha portato il pallottoliere per non perdere il conto. Mi sembra la vera mossa tecnica azzeccata da Del Neri, oltre quella di tenere in panca il buon Alex, eh. Complimenti.
Quando sarò più lucido e calmo, vorrei capire però. Ho crisi d’identità latenti, ho problemi nel comprendere cosa realmente siamo. Dopo questa dirompente vittoria  io ancora non l’ho capito. Dove possiamo arrivare? E’finito il girone d’andata ed è passata la doppia super-sfida. A detta di tutti, questa doveva essere la partita verità. Ma tra un po’, quando sarà passata la sbornia, mi chiederò, qual è sta verità? Li abbiamo presi a pallonate. Siamo o non siamo da Champions? O semplicemente la Giuvetta è solo una squadra materasso? Chi siamo? Quanti ne siamo? Cosa portiamo? Oggi, a 36 punti, secondi in classifica, qual è il nostro reale obiettivo? Non lo so, godo, infinitamente godo. Ne parliamo tra qualche giorno, è meglio. Intanto Cavamos! Prandè, prendi una camomilla anche tu e scetati. Uno con gli attributi di Grava esiste in nazionale? Forza  Napoli Sempre
Gianluigi Trapani

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