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Mezza battuta a vuoto
ma l’assenza di Hamsik pesa

Neanche un tiro di Cavani in porta (palla-gol battuta alta al 3’), neanche una parata di Boruc. Il Napoli non riesce a scardinare la trappola della Fiorentina (0-0) e per la prima volta in campionato rimane a secco di gol al “San Paolo”. Non c’era Hamsik (squalificato) e l’assenza ha portato male: senza lo slovacco, il Napoli non ha mai vinto (tre pareggi e sei sconfitte). Gli azzurri, comunque, non perdono il secondo posto. Non ha funzionato stavolta la “zona Mazzarri”. Al 91’ non riusciva un tentativo di Dumitru di saltare Boruc in una danza sotto porta (palla che sfuggiva al portiere viola). Al 92’ troppo centrale il tiro violento di Aronica dalla distanza. Niente da fare. Il girone di ritorno comincia con un pareggio, come all’andata a Firenze.
Un Napoli furente in avvio ha lasciato poi campo alla Fiorentina. Nella ripresa ci ha messo più grinta, inserendo Yebda per Sosa e portando più avanti Gargano, ma non è riuscito a sfondare. La Fiorentina ha chiuso tutti i varchi. La difesa a quattro le ha concesso di stoppare sugli esterni la pericolosità di Maggio e Dossena (meglio il primo del secondo). Sui cross svettavano i centrali della difesa viola, Gamberini e Kroldrup.
Dopo dieci minuti, la Fiorentina ammansiva l’ardore degli azzurri. A centrocampo Montolivo, D’Agostino e Donadel prendevano il match in pugno. Sulle corsie avanzavano De Silvestri e Pasqual sovrapponendosi a Santana e Ljajic. Il Napoli perdeva slancio sulle fasce. Gli esterni azzurri erano costretti spesso a ripiegare. In mezzo, Pazienza e Gargano erano sempre in inferiorità numerica. La partita si faceva subito difficile per il Napoli.
Sosa (il sostituto di Hamsik) cominciava con buoni tocchi, poi usciva di scena. Così, a centrocampo, il Napoli andava in sofferenza. Doveva rientrare molto Cavani, sin davanti alla difesa azzurra, per spezzare l’iniziativa viola. E non c’erano ripartenze rapide perché a Lavezzi mancava lo spunto vincente. L’argentino è apparso un po’ appesantito. Giocando lontano dall’area, non riusciva a superare il terzo avversario che lo aspettava al varco. Testa basa e dribbling perduti.
Con Sosa subito fuori partita, il Napoli ha sofferto a lungo. La squadra azzurra non aveva neanche brillantezza fisica, anticipata dagli avversari più validi sul piano atletico. Mazzarri ha corretto la formazione nella ripresa inserendo Yebda per Sosa (55’). Il Napoli si è organizzato meglio. Il franco-algerino dava sostanza al centrocampo (con una buona partita) consentendo a Gargano di giocare più avanti, da trequartista. Sembrava che fosse la “mossa” giusta perché il Napoli schiacciava la Fiorentina nella sua metà campo. Ma erano troppi gli errori negli appoggi e nei lanci. La squadra viola riusciva sempre a compattarsi dietro e a resistere.
A Mazzarri restava solo un altro cambio nel finale perché aveva dovuto sostituire Grava per infortunio (26’ distorsione del ginocchio sinistro dopo uno scontro con Ljajic che il generoso soldatino napoletano aveva annullato). In campo Aronica con Campagnaro a destra. Mazzarri giocava la carta di un altro attaccante (86’ Dumitru per Pazienza). Ma non ci sono giocatori decisivi sulla panchina azzurra (in attesa di Lucarelli). In confronto, la panchina della Fiorentina era ricca di utili ricambi. E qui torna il discorso di un Napoli che, lottando per le prime posizioni e impegnato in altre due competizioni, avrebbe bisogno di irrobustire la “rosa”.
La Fiorentina ha portato via il pari con pieno merito (39’ palla-gol di Lijajic alle stelle) giocando una saggia partita difensiva, ma senza fare catenaccio. Ha infittito il centrocampo con i rientri di Santana e Ljajic. E’ mancata in avanti col solo Gilardino attaccante di ruolo, spento da un magnifico Cannavaro (e da due salvataggi in recupero di Campagnaro). Però ha tentato l’offensiva correndo sulle fasce meglio del Napoli. In ogni caso, non ha mai impegnato De Sanctis.
Per il Napoli una mezza battuta a vuoto dopo le cinque consecutive vittorie casalinghe. Mazzarri, temendo cali di tensione, aveva definito il match una finalissima. Gli azzurri hanno risposto poco alle sollecitazioni del tecnico. A parte la strategia tattica di Mihajlovic ben riuscita, sono mancati al Napoli Cavani e Lavezzi che non possono andare sempre a mille. Ma ha pesato soprattutto l’assenza di Hamsik con la sua capacità di velocizzare il gioco e costruire un’offensiva efficace. Sosa, come si è detto, è stato un pallido sostituto e, a un certo punto, il Napoli si è trovato a giocare in dieci per l’inconsistenza, i palloni persi e gli appoggi sbagliati del Principito di Carcaranà. Pazienza e Gargano, in mezzo al campo, hanno dovuto lavorare il doppio perdendo lucidità.
La Fiorentina ha tentato il colpaccio nel finale col giovane e velocissimo Babacar (77’ per Gilardino) dopo avere sostituito Montolivo, in non perfette condizioni, con Marchionni (68’). Ma non è stata mai pericolosa nei pressi di De Sanctis. Sotto il disordinato assalto conclusivo del Napoli, Mihajlovic si è coperto con Bolatti (84’ per Ljajic) portando a casa lo 0-0 senza patemi.MIMMO CARRATELLI

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