Il gran giorno è arrivato e, paradossalmente, mi ha svegliata con abitudini del tutto nuove. Questo weekend ho traslocato in una casa che mi sembra un gancio in mezzo al cielo e che affaccia su uno stadio. No, non è il San Paolo, è lo stadio Arturo Collana, che dagli anni Venti ad oggi ha cambiato uso e destinazione più volte, ma che è stato il campo ufficiale del Napoli prima nel 1933-34 (durante i lavori di ristrutturazione dell’Ascarelli) e poi, di nuovo, dal dopoguerra fino al 1959. Guardare uno stadio dall’alto mette uno strano friccicorìo addosso, soprattutto in giornate come questa. Cioè, penso, che influenza avrà la mia nuova collocazione sui risultati calcistici? Come cambieranno i miei riti e le mie scaramanzie? Quest’aria libera, piena di luce e di spazio ad illuminare le mie giornate, avrà un’influenza sulla mia energia? E quale? Interrogativi con i quali cerco di alleggerire la tensione ed il peso dell’ansia. Ho letto ed ascoltato pochissimo, negli ultimi giorni e quello che ho sentito non mi è piaciuto per niente. Sapere di dover necessariamente entrare a contatto con il Diavolo, stasera, non mi va giù. Certo, ho una giornata intera davanti per santificare l’ambiente e lo spirito. Una bella pulizia e qualche preghiera nei punti giusti e l’orgoglio ostinato di chi proprio non vuole scendere a patti con Satana. Questa sera la partita la vedrò sul mio nuovo 46 pollici, seduta su una sedia, che non ho ancora il divano. Religioso silenzio, assicurato dal portento degli infissi. Ogni tanto getterò un occhio al buio dello stadio, in cerca di un luccichìo che possa dare ispirazione e luce. Giochiamocela, infastidiamoli, staniamoli e penetriamo quella difesa. Puntiamo tutto sulla grinta dello spogliatoio, sulla nostra fede calcistica e sulla fede di Edinson che sono le sole cose che possono illuminarci. Nel trasloco ho trovato una bottiglina di acqua benedetta che qualcuno mi ha portato da Lourdes, sapete, di quelle a forma di Madonnina. Due gocce sul collo al posto di Allure di Chanel e andiamo avanti in questa terribile attesa. Che nessuno si azzardi ad ipotizzare risultati di alcun genere: in momenti come questi si tace, non si semina discordia né si attizzano entusiasmi. Concentrazione massima. Dritti verso l’obiettivo. Maledetti siano gli arbitri, Allegri e il palazzo milanese. La scomunica è lanciata. Facciamo una strage. Dio e i santi tutti ci perdoneranno a vita. Seppelliamoli sotto croci senza nome, nel cimitero dei dannati. E Forza Napoli. Sempre.
Ilaria Puglia
Casa nuova, tv nuova,
per ora si tace
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