Il Napoli manca la ghiotta occasione di andare avanti in Europa League cedendo al Villarreal (1-2) nella bolgia del “Madrigal” dopo essere andato in vantaggio. Non è stato neanche fortunato. Dopo il gol di Hamsik (17’), un rimpallo e poi una deviazione hanno favorito le due reti della rimonta spagnola. Sul fronte azzurro il rammarico per le due palle-gol non sfruttate da Lavezzi, un palo di Cavani, l’incrocio dei pali colpito direttamente su corner dal Pocho.
Il Villarreal è stato meno sicuro che all’andata al “San Paolo”, per tre quarti di gara incapace di far girare la palla per il pressing azzurro a tutto campo. In difesa, ha pasticciato parecchio. Due episodi fortunati l’hanno aiutato a passare il turno (negli ottavi troverà il Bayer Leverkusen).
Il Napoli del turn-over (dentro Cribari, il debuttante Ruiz, Zuniga, Yebda, Sosa; in panchina Cannavaro, Maggio, Pazienza, Cavani, Mascara) è stato brillante protagonista per mezz’ora, padrone del campo, rubando palla al Villarreal, attaccando e meritando il vantaggio. Sosa in palla, Yebda molto attivo, Ruiz sicuro, Cribari senza errori, Zuniga con una eccellente partenza. Era un Napoli magnifico che premiava le scelte di Mazzarri discusse da più parti. Ma è stato un peccato non avere Cavani all’avvio quando il Napoli, con energie fresche e grande personalità, ha dominato la gara. Forse, il Matador avrebbe potuto mettere a segno quel secondo gol che avrebbe stroncato gli spagnoli.
Pure al Napoli capitavano occasioni straordinarie. Sul cross di Dossena, il “piatto” largo di Lavezzi davanti alla porta spediva il pallone a lato (6’). Poi il portiere valenciano doveva uscire precipitosamente fuori area per respingere di petto la palla sull’incursione del Pocho lanciato da Gargano (11’). Il gol di Hamsik era il giusto premio alla supremazia azzurra. Sul cross di Lavezzi da destra, Marek in tuffo insaccava tra la difesa spagnola immobile (17’).
Si poteva sognare. Il Villarreal sembrava stregato. Ma pian piano prendeva quota sollecitato da uno strabiliante Borja Valero, centrocampista ovunque e attaccante aggiunto alla coppia Nilmar-Rossi che non brillava. C’erano preoccupazioni per l’inedita difesa napoletana (Campagnaro, Cribari e Ruiz non avevano mai giocato insieme). Si pensava che il debutto del ventiduenne Ruiz dovesse essere accompagnato dalla presenza del più esperto Cannavaro. Ma il Napoli continuava a reggere perché pressava a tutto campo soffocando la manovra del Villarreal.
Borja Valero veniva al tiro due volte (22’ e 26’), dal limite, con palla fuori. Era il segnale della riscossa spagnola. Campagnaro era costretto a due salvataggi su Rossi e su Nilmar. Cribari accusava qualche incertezza. Coprivano bene Zuniga e Dossena, mentre Gargano e Yebda si facevano sentire a centrocampo. Un vizio, però, il Napoli l’aveva. Difensori e centrocampisti in ripiegamento cincischiavano troppo con la palla anziché spazzarla via favorendo la pressione degli spagnoli. Cazorla e Bruno Soriano facevano un gran lavoro a centrocampo, Capdevila si sganciava, Borja Valero prendeva in pungo il match. In ombra Cani, il più tecnico dei centrocampisti, senza spunti di rilievo Nilmar, mentre Rossi agiva da seconda punta, girando un po’ al largo.
L’impresa azzurra falliva negli ultimi cinque minuti del primo tempo. Borja Valero, sempre lui, vinceva un rimpallo su Cribari al limite dell’area azzurra e serviva Nilmar sulla destra. A segno il brasiliano (42’) a digiuno di gol da tre mesi. Il Villarreal fiutava il momento favorevole e raddoppiava. Forse era falloso l’intervento con cui Borja Valero sottraeva la palla a Yebda, in ogni caso lo spagnolo serviva Rossi il cui tiro, deviato da Zuniga, finiva in rete (45’).
Non era ancora tutto perduto. C’era tutta la ripresa da giocare. Il Napoli però non aveva più la lucidità del primo tempo sebbene, attaccando, mettesse sempre in crisi la difesa avversaria. Entrava Cavani (53’ per Sosa). Si batteva allo spasimo il Matador, arretrando e puntando l’area spagnola, per assicurare al Napoli il pareggio e la qualificazione. Ma la sua conclusione più bella, un gran tiro incrociato da destra (assist di Lavezzi), finiva sul palo lontano (66’). Questa era, forse, la svolta negativa del match per gli azzurri. Il Napoli continuava ad attaccare, ma senza l’incisività della prima mezz’ora. Cominciava a perdere palla Zuniga intestardendosi nel dribbling. Yebda era meno mobile. Era stanco Dossena. Doveva correre dappertutto Gargano per stoppare il portatore di palla spagnolo. Pazienza sostituiva Yebda ammonito e nervoso (64’). C’era una gabbia attorno ad Hamsik e Lavezzi. Il Villarreal badava a difendersi, non sempre con ordine, partendo in contropiede con Borja Valero onnipresente.
Finiva alta una rovesciata di Cavani sul cross di Zuniga (71’). Alto un “destro” di Lavezzi (74’). Sul primo incrocio dei pali il corner del Pocho (76’). Il Villarreal, preoccupato, rinforzava gli argini. Fuori Cazorla per il difensore Català (77’). Fuori Cani per un altro difensore, Gullon (80’). Fuori anche Rossi, stremato dal gran lavoro fra le linee, ed entrava Ruben (88’). Il Napoli manteneva il match sul filo del possibile pareggio. Entrava Mascara (82’ per Cribari che accusava un fastidio muscolare). Ruiz si sistemava al centro della difesa con Dossena più basso a sinistra. Nel recupero, filava fuori il colpo di testa di Cavani (94’). E finiva così. Il Napoli a casa, il Villarreal negli ottavi con la partita dell’anno, com’era stata reclamizzata.
Forse bisognava cominciare con tutti i titolarissimi e farne riposare qualcuno nella ripresa. Ma la prima mezz’ora del Napoli-bis era stata incoraggiante. Dopo lo 0-0 al “San Paolo”, il Villarreal ha sfruttato bene le uniche occasioni per la rimonta fallendo qualche contropiede (mai impegnato seriamente De Sanctis se non in un paio di uscite).
E, adesso, il posticipo serale di lunedì col Milan a San Siro. L’impressione è che si è persa un’occasione in Spagna e contro il Milan (una giornata in più di riposo) le previsioni più rosee appaiono azzardate.
Mimmo Carratelli
Che peccato non avere Cavani dall’inizio
Mimmo Carratelli ilnapolista © riproduzione riservata