Io ci credo. Nel giorno in cui Antonio Bassolino finalmente parla e dice che le primarie le ha vinte Cozzolino (gridate, insultate pure), io ci credo. E l’ho capito stamattina, venendo al lavoro, il nuovo lavoro, sul mio scooter. E ho pensato a Gianluca Abate, allo zio Maurelli, a Trapani, a tutti i lavezziani. E ho pensato al Pocho, mentre tiravo lo scooter sul cavalletto e mi toglievo il casco. E ho pensato: cazzo, ma abbiamo il Pocho? E allora sfruttiamolo. Mettiamolo su quella maledetta fascia come nel secondo tempo della partita contro la Roma, facciamogli squassare le difese. Facciamogli fare il Bruno Conti (come mi ha illuminato Gianluca). Tra poco è primavera e lui può volare.
Perché il punto è questo: io ci credo. Io sono d’accordo col rettore: il secondo posto non mi interessa, o meglio non posso tifare per arrivare secondo. Non posso quando dopo una sconfitta sono a cinque punti dalla vetta. E ci credono anche loro. Si capiva da Cavani. Si è infuriato come una bestia. Ce l’aveva con se stesso per quel gol che si è mangiato nel primo tempo, però avrebbe voluto spaccare il mondo. Sì, è vero, siamo calati in trasferta. Secondo me creiamo meno dello scorso anno ma non ce ne accorgiamo perché abbiamo un mostro al centro dell’attacco. Ma ora viene il bello. E se Lavezzi a marzo e ad aprile ha voglia di correre coi capelli al vento e Edinson ha ancora la forza di metterla dentro, perché non crederci. Marek verra da sé, col suo stile, in punta di piedi, la butterà dentro e si sistemerà la cresta. Io ci credo. Battiamo il Cesena e poi sabato prossima qui all’Olimpico la partita della (mia) vita per un emigrante testaccino. Io rinascerò, Pocho a primavera.
Massimiliano Gallo
Io rinascerò
Pocho a primavera
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