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Mazzarri: Milan e Inter? Per adesso noi ci siamo

Walter Mazzarri parla alla vigilia della sfida con il Milan. “Per me ci sono dodici finali da qui alla fine. Questa è una delle dodici, come tutte le altre vale tre punti. Dobbiamo affrontarla al meglio con una prestazione in linea con quello che stiamo facendo. Onoreremo il calcio basandoci sulla prestazione. Speriamo che gli episodi ci diano ragione, così possiamo conquistare anche un risultato positivo”.
La formazione è quasi fatta. Al posto di Lavezzi, dovrebbe giocare Mascara: “Potrebbe essere lui, ma ha fatto bene anche Zuniga e lo stesso Sosa è in forma. Per assurdo potrei mettere anche un centrocampista in più. Sfrutterò al meglio gli allenamenti per decidere chi sostituirà il Pocho”.
Mazzarri non considera questa la partita più importante da quando allena in serie A: “Ne ho fatte altre. Questa è affascinante e paradossalmente mi dà più serenità rispetto alle altre undici. Non abbiamo sbandierato obiettivi, il nostro percorso è stato straordinario e mi riferisco pure all’Europe League. Abbiamo imposto il nostro gioco al Madrigal. Mi sono arrivati complimenti dalla Spagna e dalla Francia. E’ un motivo d’orgoglio”.
Allegri l’ha un po’ provocato. Ha detto che il tecnico di San Vincenzo urla un po’ troppo: “Forse è aiutato dalla stampa del Nord, ma dice cose che non esistono. Non ho mai fatto polemiche, non ho mai parlato di lui. Ho soltanto espresso un mio principio da sempre, si parla da trent’anni di sudditanza psicologica. Ho fiducia in Braschi e Nicchi, gli arbitri devono allenarsi a non averne. L’errore ci può sempre stare, ma la condotta non deve essere inficiata da niente. L’ha detto anche Malesani ieri: se l’arbitraggio è sereno, anche una piccola può fare un risultato importante. Evidentemente dall’altra parte c’è qualcosa che non torna e qualcuno ha la coda di paglia. Ho sentito dire che non ho schierato Cavani perché sono furbo, io faccio il bene per il Napoli. Qualcuno mi dice che non sono di Livorno, ha ragione, io sono di San Vincenzo. Non abbiamo un rapporto di amicizia, ci ho parlato solo una volta quando ero all’Aglianese e parlammo venti minuti tramite Ulivieri. Come persona, non sono uno che si lamenta, ma al massimo protesto. Questo è un discorso messo ad arte da parte di alcune persone, bisogna trovare sempre un motivo per attaccarmi. Comunque non penso che ci sia una campagna stampa contro il Napoli. Il 99% ci dà i giusti meriti”.
Cassano ha definito Mazzarri un fenomeno della tattica: “Lo ringrazio per le belle parole. Sono le vere soddisfazioni per un allenatore, è un motivo di vero orgoglio. Ha detto cose intelligenti spiegando che il Milan è più forte di noi come un valore oggettivo. Punta allo scudetto, noi no, non l’abbiamo mai detto. Cassano sa come io la penso prima di ogni partita. Ognuna è una finale, questa è la mia mentalità”.
Mazzarri toglie l’etichetta di gara decisiva: “Poi ce ne sono altre undici. Abbiamo tre punti meno del Milan, ce ne saranno in palio altri 33 dopo questa partita. Abbiamo tutti i vantaggi psicologici se li vogliamo sfruttare al meglio. Grande serenità e lucidità. Andremo in campo cercando di esprimere il nostro gioco, sperando che gli episodi ci siano favorevoli al contrario di quanto è accaduto con il Villarreal. Mi è bruciato molto essere uscito, mi sarebbe piaciuto fare altre esperienze con grandi squadre. Avremmo meritato noi. Io avrò un po’ più di tempo, potrò dedicarmi di più al lavoro sul campo, quindi ci sarà maggiore serenità e tempo per far migliorare alcuni giocatori”.
Il Napoli non vince a San Siro dal 1986: “L’abbiamo detto prima del Villarreal e non ci siamo riusciti, altre volte sì. Speriamo di riuscirci pure a Milano. Anche a Roma l’ambiente non era favorevole a noi. Dobbiamo concentrarci senza pensare a niente e a nessuno, sia in fase attiva che passiva. Poi ci sarà il Brescia”. Il cambio tra Cavani e Ibra non lo farebbe mai: “Mi tengo il mio. Edi se continua così, può insidiarlo nel tempo. Adesso il paragone è improponibile”.
Forse il Napoli viene un po’ snobbato: “La settimana scorsa mi faceva un po’ sorridere. Parlavano degli errori a favore di Milan e Inter e la consideravano par condicio. Ci sono rimasto un po’ male, ma non si può pensare soltanto a loro due. Finche’ la matematica dice che ci siamo anche noi, non consideratela una corsa a due. Per ora ci siamo anche noi”.
Il Napoli non soffrirà dal punto di vista della convinzione: “L’abbiamo dimostrato anche con il Villarreal. L’abbiamo messi sotto ed è successo anche contro la Roma. Ci hanno fatti i complimenti Totti e De Rossi. Sono state iniezione di fiducia, questo ci ha fatto bene in vista della partita di domani. Non dobbiamo avere condizionamenti a livello psicologico. Sappiamo di affrontare una squadra dai valori forti, ma noi siamo coscienti delle nostre possibilità e siamo molto vicini alle grandissime squadre. Chiederò più attenzione al particolare”.
Su Rocchi poche parole: “Mi auguro sia in forma e non sia condizionato da niente e da nessuno per applicare al meglio il regolamento e un comportamento equo per entrambe le squadre. Se mi va bene? Altrimenti poi Allegri mi dice che lo scelgo io. Non metto bocca, la nuova gestione funziona senza intoppi”.
Il Napoli ha sempre reagito dopo una sconfitta: “Le cadute c’erano state con una prestazione negativa. Mi riferisco alle sconfitte con il Chievo e con l’Inter. In questo caso, siamo reduci da una grande partita. L’orgoglio è pizzicato ancora di più, ma abbiamo fatto bene anche con il Villarreal. Abbiamo una sola colpa, siamo stati ingenui, volevamo giocare sempre perdendo troppe palle. Non mettiamo mai a repentaglio il risultato per il bel gioco, è fondamentale”.
Il Milan ha un vantaggio: “Ha avuto otto giorni solo per preparare la partita, noi soltanto due. Questi sono dati oggettivi oppure si dice che poi io mi lamento?”.
Il Pocho non ci sarà: “E’ un vantaggio anche questo”, dice con un paradosso. “E’ chiaro che ci manca. Se togliete Ibra al Milan per loro non è un problema? Lavezzi è stato decisivo a Roma, ha messo Hamsik nella condizione di guadagnarsi un rigore. Non l’ho mai messo in discussione, per noi è un giocatore importante. Se proprio devono chiamarmi in un modo, meglio che dicano ‘lamentone’ piuttosto che ‘lamentino’. Io preferisco i contenuti e se le cose non mi piacciono, lo dico. Forse le mie squadre danno fastidio e sono sempre state temute. Evidentemente non piaccio. Vado bene così e vado avanti per la mia strada”.

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