Si torna alla luce del giorno. Cancelliamo le notti del flop sfortunato contro il Villarreal e della brutta partita a Milano. Scurdammoce ‘o passato recente. Si va avanti. Meglio non fidarsi del calendario di marzo definito favorevole. Il Brescia domani al “San Paolo”, poi a Parma, quindi il Cagliari a Fuorigrotta. Sono i tre match che precedono Napoli-Lazio nella prima domenica di aprile, gara forse decisiva per il terzo posto, però dopo che la Lazio dovrà uscire indenne dal derby romano. Non fidarsi di nessun avversario. Il campionato “stringe” e tutti sono a caccia di punti. Per salvarsi (Brescia, Parma), per acciuffare l’Europa (Cagliari a -5 dal sesto posto per l’Europa League). Il Brescia è arrabbiato. Corioni urla d’avere perso 40 milioni per il gol annullato a Caracciolo e la mancata vittoria sul Lecce. Il Brescia vorrà paglia per cento Cavani. Col ritorno di Iachini in panchina ha rimediato una vittoria, tre pareggi, una sconfitta. Se la cava in casa, barcolla fuori, ma ha pareggiato a Udine (0-0) e sul campo della Roma (1-1). Sa chiudersi con una linea di cinque mediani davanti alla difesa a tre, ha una punta di Diamanti e un toro in attacco, Caracciolo (1,93), i due giocatori per il contropiede. Bruciato all’andata da un gol di Lavezzi, una delle cinque “perle” in trasferta degli azzurri nel girone ascendente.
Non ci sarà Lavezzi per la terza gara di squalifica. Cavani non segna da 214 minuti. Gli ultimi tiri del Matador sono finiti sui pali (il rigore contro il Catania, il gran diagonale in Spagna). Pure, il Napoli ha fatto 16 punti nelle otto gare del girone di ritorno (12 all’andata). Ha 11 punti in più dell’anno scorso. Ha il terzo attacco e la terza difesa del campionato. I dati sono ampiamente positivi. Il terzo posto è lo scudetto azzurro (sesti l’anno scorso). Non c’è nessuna delusione. Lo scudetto era un sogno e ha forse complicato i calcoli del Napoli fra Spagna e Milano.
Torniamo al campionato “vero” degli azzurri, un campionato d’alta classifica (per dieci turni al secondo posto, per sette al terzo). Sono finiti gli intermezzi settimanali. La squadra può allenarsi in santa pace, può ricaricare le batterie, può recuperare mentalmente. Lasciamo perdere le sirene milanesi che, in previsione del derby Milan-Inter del 3 aprile, in contemporanea a Napoli-Lazio, offrono occasioni di avvicinamento. Andiamo per la nostra strada, andiamo verso lo sbarco diretto in Champions League, torneo frequentato (due volte) solo all’epoca di Maradona.
E’ vero che molte concorrenti dell’alta classifica hanno sbagliato la stagione, ma i 52 punti del Napoli sono un gran bel bottino che sarebbe stato difficilmente attaccabile dalla Roma (oggi a -9) e dalla Juventus (-11). Crisi o non crisi, la Juve è stata sonoramente battuta, la Roma è stata piegata due volte (complessivamente 7-0 contro le due formazioni). Occhio, semmai, all’Udinese che sta venendo su di gran carriera, imbattuta da dieci giornate, protagonista del girone di ritorno (Inter 24 punti ma con due partite in più, e due vittorie, nei recuperi, Udinese 20, Milan 18, Napoli 16, Lazio 14). I friulani dovranno venire a giocare al “San Paolo”. Sarà pure un vantaggio a patto che il Napoli riprenda la corsa a cominciare col Brescia da stanare con prudenza.
Mimmo Carratelli
Ecco il Brescia, Cavani non segna da 214 minuti
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