Per il nostro arrivo a Napoli, Sole e io abbiamo lasciato tutto nelle mani del Signore, e quando è arrivata l’offerta dei partenopei siamo stati davvero contenti. Non ho esitato nemmeno un secondo a firmare il contratto perché sentivo che le cose sarebbero andate per il meglio (…) I regali dei tifosi e l’affetto della gente mi fanno vivere in un’atmosfera idilliaca, e giocare nello stadio dove un grande come Maradona ha fatto la storia del calcio è una soddisfazione incredibile. Sto vivendo una meravigliosa esperienza con il popolo napoletano, e spero di non deluderlo mai. La mia presentazione ai tifosi fu un’esperienza particolare e unica. Il presidente De Laurentiis e io entrammo allo stadio San Paolo per fare un giro del campo; una sorta di benvenuto che il padrone di casa riserva ai nuovi arrivati. Il presidente mi prese sottobraccio e mi presentò ai nuovi tifosi e ai nuovi compagni di squadra; ero ufficialmente entrato in famiglia! Tenendo fede al mio carattere riservato, gli chiesi di non fare l’intero giro ma di accompagnarmi solo fino a metà campo. In quei momenti cominciai a conoscere quella che sarebbe stata la mia nuova famiglia calcistica. Rapito da quell’incontenibile entusiasmo, sentivo nel profondo del mio cuore di trovarmi nel posto giusto, e provavo un’infinita riconoscenza per il Napoli (…) Avvertivo anche la responsabilità e la volontà di dare il meglio di me stesso per dimostrarmi degno di una tale accoglienza. Fu una giornata incredibile; quando ci ripenso ho ancora i brividi per l’emozione. Sono parte di una squadra, e so bene che nel calcio non si può vincere da soli. L’ambiente, a Napoli, gioca un ruolo determinante nel creare un forte spirito di gruppo: ogni singolo elemento, dall’allenatore agli accompagnatori, ti supporta e ti incoraggia, e questo mette noi giocatori nelle condizioni migliori per raggiungere qualsiasi traguardo! Tutto mi sarei aspettato nella vita tranne che firmare un contratto per il Napoli. C’erano diverse squadre interessate a me, soprattutto in seguito alle mie prestazioni al Mondiale sudafricano. Sole e io ci siamo affidati al Signore, e aspettavamo fiduciosi la nuova destinazione. Le voci sul mio futuro si rincorrevano, mettendo sul piatto nomi di club importanti, ma io rimanevo tranquillo, in attesa della squadra che avrebbe accettato le mie condizioni. La situazione si sbloccò quando il mio procuratore Pierpaolo mi comunicò che una società si era mossa ufficialmente per acquistarmi. La mia risposta fu che se accettava le mie condizioni, allora quella era la squadra che Dio aveva scelto per me (…) Sole e io non sapevamo praticamente nulla di Napoli, di conseguenza decidemmo di pregare e capire quale fosse al volontà di Dio (…) Avevo sentito dire che i napoletani avevano già composto una canzone in mio onore, e che esistevano delle statuine per il presepe natalizio fatte a mia immagine. Prima ancora di aver toccato un solo pallone con la maglia azzurra, sapevo già di essere entrato nel cuore dei napoletani, così come loro erano entrati nel mio. Sono abituato a dare sempre il massimo per difendere la maglia che indosso: il Cavani che vedete è il risultato di un cammino iniziato diciannove anni fa. Mi sento, comunque, come agli inizi della carriera, e ogni giorno voglio imparare qualcosa di nuovo per migliorarmi, come calciatore e come uomo. Nulla avviene nello spazio di una notte, ma col sacrificio e la perseveranza possiamo raggiungere i traguardi che ci eravamo prefissati e realizzare i nostri sogni. Per questo io guardo sempre con grandi aspettative al prossimo livello della mia carriera, e non mi accontento di quello che ho raggiunto fino a oggi. Napoli, finora, mi ha regalato grandissime soddisfazioni: l’onore di ricevere il premio per il calciatore più amato dai tifosi; le incredibili partite vinte allo scadere, con la gioia immensa di segnare il gol decisivo. Giocare in questa squadra è come suonare in un’orchestra ben affiatata, dove ogni strumento è stato accordato perfettamente. Non manca nulla: il direttore, i musicisti, il pubblico.
Edinson Cavani (da Il mattino)
Cavani: a Napoli il mio sogno per volere di Dio
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