Con i se e con i ma non si fa la storia. Lo so molto bene. Quindi provo a fare un po’ di fantastoria.
Se non avessero squalificato per tre giornate Lavezzi. Se l’arbitro non avesse dato il rigore al Milan. Se ci avesse dato un rigore contro il Brescia. Se avesse annullato il goal di Hamsik in fuorigioco contro il Parma …. Sommato il dare e l’avere saremmo a due o tre punti dal Milan. E due o tre davanti all’Inter. Dunque, piaccia o non piaccia, in corsa per … l’innominabile “distintivo a forma di piccolo scudo”.
Perché la fantastoria non sia divenuta storia è altra faccenda. L’esegesi di singoli episodi è cosa scivolosa e complessa. Tutte le tesi sono sostenibili. Arbitri in sudditanza. Arbitri scarsi. Modesto peso politico della società nel palazzo del calcio. Pura e semplice sfortuna… Insomma si va dal complotto alla cabala.
Personalmente credo – ma posso ovviamente sbagliare – che sia stata una miscela di cause a produrre determinati effetti. Un po’ di tutto insomma. Questo “pò di tutto” lo chiamo “ fattore x”. Tanto per dargli un nome. E perché nomina sunt res. Il “fattore x” può essere positivo o negativo. Per il Napoli in questa fase è stato complessivamente negativo.
Faccio uno sforzo di oggettività. Devo ammettere che Milan e Inter sono come organico molto più attrezzate del Napoli. E lo dico anche dopo l’ultima deludente prestazione di entrambe. Quindi il Napoli per vincere l’innominabile “distintivo a forma di piccolo scudo” dovrebbe (avrebbe dovuto?) aggiungere alla sua forza un “ fattore x” positivo.
La Società – forse saggiamente dal punto di vista della conduzione aziendale – nella possibilità di vincerlo non ci ha mai creduto. Questa non è fantastoria ma storia. E trova conferma nella campagna acquisti di gennaio. Lo ribadisco, De Laurentiis è un grande presidente. E se oggi ci troviamo tra le grandi del campionato lo dobbiamo alla sua politica. Alla sua conduzione. Alle sue scelte. Probabilmente ha valutato che entrare in coppa campioni era di per sé un risultato straordinario. E magari ha pensato se poi il “fattore x” è positivo posso anche aspirare al colpaccio.
I risultati raggiunti fino ad oggi dalla squadra hanno del miracoloso. Il gioco che ha espresso, ad esempio, contro il Villareal è stato degno di uno squadrone di caratura europea. Il merito di ciò è di Mazzarri che con il lavoro quotidiano ha supplito a evidenti carenze tecniche e di organico.
Probabilmente anche lui si è affezionato ad un sogno. Che riteneva (ritiene?) possibile anche se non probabile. L’esplosione d’ira per il rigore negato a Maggio contro il Brescia rappresenta la reazione di chi sa di calcio e capisce che il sogno stava per sfumare. Che il “ fattore x” stava diventando negativo. Francamente non lo critico.
Per quest’anno stiamo a vedere. Certo a Parma si è visto un grande Napoli nella ripresa. Io mi attacco ancora alla speranza che “il fattore x” diventi molto positivo.
Grato comunque ad una squadra che ha dato molto di più di quanto ci si potesse realisticamente attendere.
Però …. C’è un però… Quelli anziani come me ricordano gli anni magici di MAGICA. Ricordano Maradona, Giordano, Careca, Bagni, De Napoli, Romano, Ferrario …… Quel Napoli che vinceva tutto e batteva tutti senza curarsi del “ fattore x”. Negativo o positivo che fosse. Ecco quello che mi auguro. Che la società continui a lavorare per poter crescere fino al punto di poter ignorare il segno del “fattore x”.
Guido Trombetti
Per ora affidiamoci al fattore x
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