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Un tempo per soffrire, un tempo per vincere e sognare

Se Gullit era cervo che esce da foresta, che cos’è mai Edinson Cavani, atleta di Cristo, angelo, arcangelo e cherubino azzurro. Dopo un mese di deplorevole astinenza, il Matador esce dal letargo, si riappacifica col gol e con una “doppietta”, la sesta, stende il Cagliari (2-1). Un calcio di rigore perfetto, un pallonetto d’artista e oplà. Un tempo per soffrire e un tempo per vincere. Ecco il Napoli che non molla la presa in una serata trionfale. Cavani eguaglia il record storico dei gol di Vojak (22). De Sanctis si appropria del primato di imbattibilità casalinga (798’ togliendolo a Castellini 763’). E il Napoli è là dove i sogni non muoiono, a tre punti dal Milan, a uno dall’Inter seconda, tenendo a bada la galoppante Udinese. Sugli spalti, 50mila cuori e un solo, grande amore, la maglia azzurra. Notte magica sotto le stelle di Fuorigrotta.
Non ci sono Maggio (squalificato) e Gargano (neanche in panchina). Dentro Zuniga, ora quasi un titolarissimo anche lui, e Yebda. Rientra Dossena. Ai lati di Cannavaro confermati Santacroce e Ruiz. Al Cagliari mancano i difensori Pisano e Astori, manca Nenè il goleador (6 reti). Il primo tempo è di sofferenza. Il Cagliari infittisce il centrocampo (4-5-1) e il Napoli si ingarbuglia. Donandoni (ex senza nessuno spirito di rivalsa) schiera Missiroli, uno stangone di 1,91, anziché Lazzari per coprirsi meglio. Il pressing del Cagliari e il vento soffocano il Napoli. Qualche errore di Ruiz (però applaudito, è già un beniamino della folla) e Yebda in difficoltà. Bravo l’algerino nei contrasti, però poco propositivo e non ha il dinamismo di Gargano. Hamsik deve sacrificarsi a centrocampo dove le maglie rosse del Cagliari non si contano. Cavani è ancora alla ricerca del gol perduto. Lavezzi non passa.
Il Cagliari tiene palla, ma non colpisce. Non fa male solo perché Acquafresca si divora due grandi occasioni (15’ e 33’), la prima volta sfuggendo a Santacroce e battendo a lato, la seconda deviando fuori un cross di Agostini. Brividi passeggeri. Il Napoli attacca con pochi uomini, Lavezzi non ha ancora acceso i razzi. Il Cagliari si limita a controllare. Il Napoli è opaco e preoccupato (la pressione di una classifica magica). Vuole ragionare, ma il Cagliari lo blocca in ogni zona del campo. Nel primo tempo, di rilevante c’è solo il record di De Sanctis. Non c’è un solo tiro in porta da una parte e dall’altra.
Il Napoli esplode nella ripresa. Partenza fulminante. Lavezzi innesca il turbo. Sulla destra brillano le combinazioni azzurre e, sul secondo assalto, Hamsik fa filtrare il Pocho in area. Improvviso l’inserimento dell’azzurro e Ariaudo può solo abbatterlo. Dal dischetto, Cavani realizza un impeccabile rigore (49’): palla da una parte, portiere dall’altra. Dopo 249 minuti, il gol riappare al “San Paolo”. E ora il Cagliari che fa? Deve cambiare gioco, non può più limitarsi a contenere il Napoli. E poiché ogni felicità si paga, ecco il pareggio di Acquafresca (56’), che non aveva mai segnato al Napoli. L’1-1 arriva appena sette minuti dopo il vantaggio del rigore. Sul cross di Cossu, l’intervento di testa di Cannavaro fa impennare il pallone che ricade alle sue spalle dove s’avventa Acquafresca per il diagonale imprendibile.
Muoiono così i sogni? No, perché è un altro Napoli quello del secondo tempo. Intanto migliora Yebda, più audace, più propositivo e persino al tiro (51’ parata con difficoltà di Agazzi). Si tranquillizza Pazienza, piuttosto prudente senza Gargano, poi viene avanti anche lui. Più sicuro Ruiz, meglio anche Santacroce, più vivace Hamsik e il Pocho corre dovunque, arretra, s’impenna, svaria a destra e a sinistra. Il Napoli ha la vittoria nel cuore e nelle gambe. Le repliche del Cagliari sono fiacche. Quasi non si vede Conti e Cossu rimane a lungo nascosto.
Santacroce spazza un’incursione cagliaritana e Hamsik innesca Cavani. La difesa cagliaritana in linea è giocata. Il Matador aggira Canini e infila il pallonetto alle spalle di Agazzi (61’). L’assist impreziosisce la partita di Hamsik che è stata di puro sacrificio. Proprio lo slovacco potrebbe segnare il 3-1, imbeccato da Cavani, ma batte sull’esterno della rete (65’). E, di testa, il Matador conclude alto il più brillante contropiede della serata orchestrato da Hamsik e Lavezzi (70’). Per non completare l’opera arriva anche il palo di Mascara, subentrato ad Hansik (79’ crampi). Sul cross lungo di Ruiz, Mascarigno di testa conclude sul legno (81’). A questo punto la vittoria del Napoli ci sta tutta. De Sanctis sventa un insidioso cross di Biondini (89’), complicata respinta in tuffo a protezione dei tre punti. Il Cagliari si butta all’assalto nel recupero (3’) senza cavare nulla.
Sostituzioni obbligate per il Napoli. Anche Dossena accusa crampi (82’ Aronica). Donandoni cerca di svegliare il Cagliari con gli inserimenti di Lazzari (71’ per Nainggolan) e Ragatzu (79’ per Missiroli), ma il Napoli ha in pugno la vittoria e la difende negli ultimissimi minuti. Prezioso uniga in difesa.
Sosta del campionato per respirare e sognare. Alla ripresa, il derby milanese può regalare qualcosa al Napoli. Ma ci sarà la Lazio (a mezzogiorno) a Fuorigrotta il 3 aprile. Situazione alle spalle: -3 Udinese, -5 Lazio, -9 Roma. Avanti così.

MIMMO CARRATELLI

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