Lo ammetto: sono fuori. Non di testa, o almeno non solo, sono fuori per il weekend. E neppure volevo scrivere,prima della partita, ma proprio non resisto. In un fine settimana dedicato solo al relax, il Martire ed io ci siamo fatti una scorpacciata di calcio. La sconfitta della Roma, la vittoria del Milan, la débacle interista, il pareggio spagnolo, abbiamo visto tutto, non ci siamo fatti mancare niente e le partite pomeridiane le ascolteremo in radio in macchina tornando verso casa, verso il San Paolo di questa sera. Insomma, un grandissimo weekend, uno di quei fine settimana in cui proprio non si può fare a meno di parlare di calcio, di respirarlo nell’aria e di sognarlo pure. Il Parma cattivo in campo ha dimostrato grandi cose, come il Palermo, che non fa che confermare una gran testa. I giornali, stamattina, riportano un sacco di spunti di discussione. C’è Leonardo che ieri diceva di essere ancora in corsa per lo scudetto e che oggi, invece, dice che otto punti sono tanti. C’è la sfida contro l’Udinese che è piena di passato, presente e futuro come un uovo di Pasqua con sorpresa. C’è Mazzarri che parla delle componenti per fare una gran partita e dice che la preparazione tattica è la cosa fondamentale, poi entra in gioco la tecnica e infine la motivazione. Bè, per me è un 25 e 25 tra tattica e tecnica e un 80% per la motivazione. Sì, lo so che il totale fa 130, ma le grandi sfide si vincono così, oltre le percentuali. C’è l’ennesimo tabu da sfatare, quello delle 21 vittorie come nella stagione del secondo scudetto. C’è un’occasione che non ci possiamo permettere di perdere, perché se i nostri occhi non possono nulla contro il Milan (ancora), non è possibile che non siamo stati noi e i nostri gufamienti a tenere fuori Sanchez e Di Natale e per quanto a me Denis piaccia proprio assai, non è esattamente lo stesso attacco, senza Totò. C’è la possibilità per il Matador di mettere un altro sassolino nella scalata verso la vetta della classifica cannonieri e aprire la strada dei suoi fedeli verso il pellegrinaggio alla rotonda Maradona. Ci sono le dichiarazioni di Carnevale, che deve essere messo a tacere. C’è il San Paolo gremito e la partita serale che mi sconfinferano assai. Insomma, ci sono tutti gli ingredienti per la domenica perfetta, l’ansia solita della domenica mattina che mi inonda di adrenalina. C’è l’impagabile attesa. Il fantasmino Giovinco, ieri, ci ha fatto un gran regalo. Il secondo posto è sempre più vicino. Sì, lo so che se arrivassimo alla fine a pari punti con il Milan sarebbe una beffa, ma io ci metterei la firma oggi. Voglio essere il Toto Cutugno del campionato di Serie A. Oggi è chiaro che l’anti-Milan siamo noi e a me ‘sta cosa mi mette addosso una carica incredibile. Guagliù, amma vencere. Ci sta poco da fare. Crediamoci. Non molliamo. Fino alla fine, con coraggio, concentrazione, determinazione, grinta e la solita cazzimma. Combattiamo. Ma di brutto, eh. E Forza Napoli. Sempre.
p.s. nella mia atmosfera vacanziera, ieri, ho scelto due tavolini a caso. Quello dell’aperitivo era il numero 21, quello del pranzo il 7. Non significherà nulla, magari. Ma se succede…
di Ilaria Puglia