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Basta discussioni inutili, io voglio il secondo posto

Mi ero proposta di non guardarmi intorno con ‘sta storia di Mazzarri e tutte le altre cose che ormai popolano il web quotidianamente, ma come si fa? Ne parlano tutti, la mia homepage feisbukkiana è monotematica su Walterone nazionale – solo per un giorno il buon Mazzarri ha condiviso la popolarità con Osama Bin Laden ed era quando tutti chiedevano la testa di uno e il cadavere dell’altro – al punto che, quando ieri è comparsa l’intervista di Cavani a Radio Marte in cui diceva che lo spogliatoio deve concentrarsi sul secondo posto e lui sulla classifica cannonieri, mi è sembrato che un lampo di luce squarciasse le tenebre della mia homepage e del mondo intero. La solita illuminazione, appunto. Dunque, c’è qualcuno che ancora mantiene la lucidità e la pensa esattamente come me. Procediamo per ordine, però. Questione Mazzarri: non posso che sposare lo striscione esposto in curva la settimana scorsa. Insomma, non colpevolizzo nessuno, né ci sto tanto a ragionare su. Ovvio che se il mago Walter se ne andasse proverei un dolore indicibile, ovvio che sarei preoccupata della possibile rottura del giocattolo e del piano societario di cui pure lui faceva parte, ma non sono così ottusa da fasciarmi il capo come una sfinge a tre settimane dalla fine del campionato. Voglio semplicemente guardare avanti (e indietro), senza guardarmi troppo intorno. Mi piacerebbe, però, essere lasciata in pace. Cioè, me lo ricordo solo io che ci sono altre tre partite da giocare? Altri due punti da fare per blindare il nostro terzo posto in classifica? Un’altra possibilità per salire ancora più su? Che tra sole tre settimane, la domenica, potremmo anche tutti tagliarci le vene senza calcio in tv? Possibile che debba isolarmi, spegnere radio, tv e cancellarmi da tutti i siti di informazione calcistica per campare quieta? Devo smettere pure di guardare il Napolista? Eccheccavolo, mi sembra veramente un’ingiustizia. Ingiusto anche chi dice che a Lecce andranno solo in 1.000 perché a noi ci si è smorzato l’entusiasmo. A noi chi? Mi chiedo. Io sono più entusiasta che mai e quei mille che partono per Via del Mare pure, perché sono gli stessi che sono andati a Udine, Roma, Verona, Parma, e così via. Se rispetto ci deve essere allora che ci sia per tutti, no? A prescindere da questo, però, c’è un’altra cosa che mi fa imbestialire assai. Ovunque vada, con chiunque parli, qualsiasi pagina di giornale o web legga vedo un’unica frase: terzo o secondo posto, che differenza vuoi che faccia? Per pigrizia, non vado a ripescare un articolo uscito qua sopra diversi mesi fa (di Di Giacomo? Non ricordo..) in cui si diceva che l’unica cosa in cui noi napoletani non ci accontentiamo è il gioco del calcio. E che? Non è più così? Dite che tra terzo e secondo posto non fa differenza? Ma che diamine! L’orgoglio ve lo siete messo davvero nei calzini? C’è Milano lassù, mica Palermo! Il Nord, Bossi, la Lega, Berlusconi, avete presente? Voi che dite che la sinistra è morta e il governo puzza come la spazzatura che il miracolo milanista ci sta ripulendo dalle città a pochi giorni dalla competizione elettorale. Avete chiaro il quadro della situazione, sì? Perciò vi prego di tornare in voi. Non vorrei usare parolacce, che poi Admin mi censura e Di Fenzo si lamenta. Ma, cazzarola, tornate in voi, perché non se ne può davvero più. Lecce, Inter e Juventus, poi finisce tutto. Conta il morale, conta la squadra, per quanto stanca, per tutto quello che ha fatto quest’anno, contiamo noi. Se ci concentriamo tutti assieme si può fare. Cantava Branduardi: si può prendere o lasciare, puoi correre, volare. Chi vuol lasciare si accomodi pure, ma fuori di qui. Non tollero un commento disfattista o piagnone, vi avverto. Io corro e volo. Per la miseria se posso ancora farlo! E Forza Napoli. Sempre.
di Ilaria Puglia

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