Sì, lo so, il presidente ha parlato e ha negato tutto. Voglio credergli, per carità, però la prima pagina della Gazzetta dello sport oggi mi inquieta non poco. Il faccione del mio Marek (non ci voglio nemmeno pensare a lui con la maglia rossonera indosso) col Duomo disegnato sulla sua cresta. E un titolone su tre righe: Hamsik sulla via di Milano. Catenaccio: Berlusconi ha dato il via libera alla trattativa con il Napoli: 25 milioni.E certo, io non ho mai avuto dubbi, se c’era qualcuno che aveva mercato (oltre a Cavani) questo era lui. Il principe slovacco. Quello che in tanti accusano. Quante partite quest’anno al San Paolo mi sono dovuto guardare sorbendomi i commenti dei vicini: chi lo voleva vendere, chi lo voleva sostituire, chi gli voleva far cambiare sport. E quanta goduria quando lui li zittiva con una zampata delle sue. I prìncipi non sudano, fatevene una ragione. Giocano a testa alta, magari si assentano, sembra che facciano sempre la stessa cosa, poi però te li ritrovi a festeggiare sotto la curva che si toccano la cresta.
Io non lo so se te ne andrai, Marek. Comincio a temere di sì. Per me lasci un vuoto difficilmente colmabile. Il gioco del calcio interpretato con tecnica ed eleganza. Mi lascerai da solo, attorniato da lavezziani famelici e rumorosi. Che dirti, Marek. Ti capisco, però non so se riuscirei a perdonarti.
Massimiliano Gallo
Marek, io non ci voglio nemmeno pensare alla tua cessione
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