Si è rotto il giocattolo. Per colpa del giocattolaio. Per me il calcio è un divertimento. Il divertimento. Infatti ho sospeso la rubrica calciogastronomica dell’amico fraterno T.A. e l’analisi delle pagelle. Entrambe, per quanto mi riguarda, non hanno più senso. Il campionato è finito. Arriveremo terzi? Quarti? Dipende solo ed esclusivamente dalle altre squadre. Io non mi diverto più. Riservo al calcio e al Napoli buona parte del mio tempo libero ma, ahimé, non sono un cretino. Non completamente, almeno. Esiste il sentimento ma anche il diritto. Un allenatore esonerato percepisce lo stipendio per tutti gli anni previsti dal suo contratto. Un calciatore infortunato o perennemente in panchina continua a essere pagato. Traduco: si tratta di lavoratori dipendenti che, se le cose vanno male, prendono un sacco di soldi. Se le cose vanno bene, invece, vogliono rivedere gli accordi. Che io ricordi, a Napoli si dimise soltanto Carletto Mazzone, nell’anno della retrocessione in B (“So’ tutti brocchi, me ne vado”). Mazzone fu criticato per il suo sfogo ma ebbe il coraggio di rinunziare alla lautissima busta paga. Ricordate Domenico Penzo, centravanti nella prima annata maradoniana? Fu pagato per due anni senza giocare. Insomma, basta. Qui c’è bisogno di persone che rispettino i contratti. Se il Napoli fosse arrivato settimo (dico per fare un esempio) Mazzarri si sarebbe giustificato con la panchina corta, con l’esigenza di un arco di tempo più lungo per ottenere risultati. Rischia di arrivare secondo e si lancia in proclami che spaccano tutto. Non è possibile che suoi calciatori siano diventati improvvisamente scarsi. Si lavora con equilibri sottili e precari. Mandati all’aria per probabili richieste di altre squadre o per voglia di vedersi aumentare l’ingaggio. Ad inizio stagione avrei firmato per arrivare quarti, figuriamoci per un terzo posto che, anche se ce la stiamo mettendo tutta per perderlo, forse sarà centrato. Basta. Walter Mazzarri è uscito dal mio cuore. Per il prossimo allenatore chiedo soltanto una caratteristica: che rispetti i contratti. Se poi parla di meno, meglio ancora. Forzanapolisempredovunquecomunque.
Giuseppe Pedersoli