“Tu ti saresti candidata a sindaco di Napoli? Io manco sotto minaccia di morte e con me tante altre persone sensate: Napoli è una botte di nitroglicerina”. Mi scrive questo una mia carissima amica. E parto da qui. Sì, l’avrei fatto. Per amore di questa città e, soprattutto, dei miei figli che, se non si risolve qualcosa, sarò costretta a far espatriare perdendomi un sacco di cose del loro futuro. E, se mi avessero eletta, mi sarei circondata di poche persone di cui mi fido, i miei amici più cari, presi dalle professionalità più varie, perché nessun uomo possiede tutto lo scibile umano e c’è bisogno della collaborazione di tutti.
Non avrei accettato le pressioni dei partiti. E sarei rimasta sola. Non so se avrei usato gli stessi toni populisti che usa il nostro neo-eletto Sindaco, ma so che lui ha sicuramente avuto coraggio (anche se non altrettanto nel dire “no” alle logiche di partito, da quanto vedo e sento in giro): essere sindaco di Napoli in questo particolare momento storico equivale a un suicidio pubblico.
Da qui parte la divisione che caratterizza, oggi, l’elettorato napoletano e chi alle elezioni si è astenuto. Perciò potremmo partire da qui. Chiedono tutti a gran voce la possibilità di partecipare, salvo poi defilarsi nella critica sterile, da una parte e dall’altra. Non sarebbe più costruttivo e nobile mettere insieme le professionalità e le capacità di ciascuno nell’individuare delle possibili soluzioni per il bene comune? Certo che sì, ma ognuno di noi ha una famiglia, una vita, un modo personalissimo di sbarcare il lunario e pochissimo tempo a disposizione. Per criticare, invece, c’è sempre tempo. Partiamo da qui, dicevo.
Apriamo un dibattito, ma serio. Ciascuno faccia le sue proposte, qui, sul Napolista, per esempio, in coda a questo mio piccolo articolo, a partire dalla linea del nostro Sindaco, dalla sua delibera sui rifiuti, ché sennò non ha senso alcuno proporre. Non posso proporgli un inceneritore se lui è stato eletto da chi l’inceneritore non lo vuole. Ci sono alternative? Bene, vediamo quali.
Proposte, proposte concrete, anche piccole. Lasciando perdere i cinque giorni che, populisticamente, ha detto di poter impiegare per togliere i rifiuti dalle strade. Ognuno propone un pezzetto di soluzione e chi ne sa di più in quel campo dice se è fattibile oppure no. Poi mettiamo insieme una bella letterina in più punti e la portiamo a chi di dovere. Mettiamoci in gioco tutti, proprio tutti. Chi ci sta alzi la mano. Gli altri smettano di remare solo contro. E di sparare idiozie. Soprattutto quelli che ci sono stati dentro finora. Io non mollo mai. Voi? E Forza Napoli (città). Sempre.
Ilaria Puglia
Facciamo qualcosa per Napoli. Proposte, non critiche
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