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Juve Stabia in serie B, passione batte business

La Juve Stabia vince la finale di ritorno dei play off e torna in serie B. Bene, benissimo. Non solo perché guadagna una storica promozione la squadra di una città della provincia di Napoli (che si aggiunge alla neopromossa Nocerina a una serie B particolarmente campana – e mancano all’appello Salernitana e Benevento), ma perché in qualche modo la sua è una vittoria del vero calcio. Quello fatto di passione, trasporto e rappresentanza del territorio. Che cosa avrebbe aggiunto l’Atletico Roma al campionato cadetto? Qual è il senso del progetto della terza squadra capitolina (si chiami essa Lodigiani, Cisco o Atletico)? Il Chievo, dopo dieci anni di serie A, coincisi con la parabola discendente dell’Hellas, continua ad avere pochi tifosi, molti di meno rispetto a quelli dei “fratelli maggiori”. La famiglia Ciaccia, imprenditori edili che con l’Atletico si lanciano nel calcio, come crede di poter seriamente affermarsi nel cuore dei romani quando la città ha già due squadre stabilmente affermate in massima serie? Si dice che il calcio moderno sia solo business: ma di questo progetto si stentano a riconoscere le stesse prospettive economiche. Senza seguito di tifosi, viene meno qualsiasi discorso sul marketing, i diritti televisivi e quant’atro. L’immagine migliore con la quale ricordare la giornata, allora, è la curva stabile gremita di bandiere gialloblu nel contesto di uno stadio Flaminio desolato.

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