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Arriva Inler e la notizia la danno i non giornalisti

E così, Inler fu. Habemus Inler, il centrocampo può girare come sa fare lui. Doppio 8, un numero che già a guardarlo ricorda una pista, gira già da solo. Confesso che mi sto un po’ emozionando. Mi sembra di uscire da un mese e mezzo di nulla e stringere finalmente in pugno un biglietto per il San Paolo. Bene, benissimo, avanti così.
Epperò. Epperò io ho il vizio di guardarmi molto in giro, nel web, di ascoltare ogni tanto la radio, di origliare mentre aspetto che al bar mi servano il caffè e, se non avessi fatto il callo alla tipologia della tifoseria napoletana, oggi resterei inorridita dal cambiamento repentino dell’atteggiamento di tutti verso ‘sto turco che ha solo cercato di fare i propri interessi. Fino a due, al massimo tre giorni fa, tutti a dare addosso a Gokhan perché stava vendendo cara la pellaccia, perché il DeLa ha sempre ragione, il DeLa ci ha tirati fuori dalla C, il DeLa sa, può, lui semplicemente E’.
Oggi Aurelio l’ha spuntata, l’ha comprato! E che peccato, mamma mia. Che peccato che appena ci sventolano davanti una carotina noi (si tratta solo di un majestatis) siamo disposti in un attimo a perdere il nostro raziocinio. Inler secondo me è nostro già da gennaio, poi tutto il resto è stata una messinscena degna di un cinepanettone organizzato ad arte. Ma poi, a parte la nostra smisurata passione, che cos’è il calcio? Non gira tutto attorno ai soldi? Non si trattano forse calciatori contro soldi? E allora ‘sta cosa dell’essere attaccati alla maglia proprio non regge più. Non capisco perché un giocatore non dovrebbe guardare prima di tutto i propri interessi e perché non dovrebbe farlo pure un imprenditore. Non capisco perché chiunque dovrebbe essere interessato a venire a giocare a Napoli a prescindere. Non esiste l’ “a prescindere” secondo me. Se ripenso alla rosa che ci ha portati al terzo posto mi lascio prendere un po’ dalla malinconia, mi erano tutti simpatici, gli ho voluto bene, ma vorrò bene anche ai nuovi se mi faranno vincere le partite, imparerò ad amarli, a rispettarli, se loro rispetteranno me.
Su DeLa si è espresso già Max e condivido tutta la linea perché sì, è vero che ci ha portati fuori dalla C, ma è altrettanto vero che non esiste un credito illimitato per nessuno e che ‘sta pacchianata del leone avrebbe pure potuto risparmiarcela. I campionati e le Champions si vincono cacciando i soldi. O, se ti va bene, con una gran botta di culo. E con un grande allenatore. Ecco, noi abbiamo Mazzarri ed è stato lui a volere fortemente Inler. È di lui che io mi fido, perché è lui che l’anno scorso ha fatto il miracolo. Perciò grazie Walter, ancora una volta, per aver insistito. DeLa ha pagato? Un dettaglio, solo un dettaglio. Come quelli con cui ha condito ‘sta grottesca scenetta. Ne guadagnerà talmente tanti, di soldi, Aurelio, che questo piccolo obolo gli farà un baffo. Chi pagherà? Noi, ovvio. Malati di azzurro. Io, in effetti, penso già all’abbonamento.

post scriptum In ultimo – ma si sa che si inizia e si chiude sempre con le cose più importanti – è singolare che con tutte le voci che si sono rincorse su giornali, radio e web, la prima foto che immortala De Laurentiis che arriva al porto insieme ad Inler l’abbiano scattata Alberto Feola e Marco Iermano, del gruppo Facebook gli Ultràmici. Ora tutti a riprendere la foto e a guardarsi dal citarne la fonte (tranne in alcuni rispettosissimi casi). Io ve l’avevo detto in tempi non sospetti di associarvi al gruppo, che era avantissimo. E ripeto da una vita che a volte, per fare uno scoop, ma uno scoop vero, basta uscire dalle redazioni. Attaccare quel cacchio di telefono e staccare gli occhi dall’Ansa. Semplicemente uscire e andare sul posto. Ma vaglielo a spiegare tu alla stampa… E Forza Napoli. Sempre.
Ilaria Puglia

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