Anche se soltanto in allenamento, si intravede la palla. Le chiacchiere terranno banco fino alla prima partita che conta, ma finalmente un po’ di pallone per ragionare su schemi e formazioni, c’è. Walter Mazzarri, capello corto e la grinta di sempre, è ancora il direttore d’orchestra ed è a lui che vanno rivolte alcune domande. Adesso, però. Prima che si cominci a fare sul serio e prima che le risposte possano essere considerate quella che a Napoli chiamiamo “pezza a colori” (magari Raffaele Bracale ci potrà spiegare l’etimologia dell’espressione).
1) Champions league, campionato, coppitalia: interessano davvero tutti e tre i tornei? Ricordate la partita contro il Villa Real? Cavani in panchina e Lavezzi bomber (?). Non passammo il turno di Europa League. Si parlò di turnover e priorità di obiettivi. Ma la domenica successiva in campionato, contro il Milan a San Siro e con Lavezzi squalificato, perdemmo clamorosamente col Matador in campo. E lo scudetto restò un sogno.
2) Gli acquisti e le cessioni sono state concordate o l’allenatore deve gestire quel che passa il convento?
3) Lucarelli, Britos, Donadel e altri (presunti) rincalzi di lusso, giocheranno mai? Giovani rampanti e vecchietti di classe servono solo allo spogliatoio?
4) Hamisk, dal mister, è considerato attaccante o centrocampista?
5) De Sanctis, formidabile portiere, può esercitarsi un po’ con i rinvii?
6) Gargano, se in formazione, continuerà a tirare le punizioni? Mister, ti prego, prova qualche alternativa. In ogni caso, è bene precisarlo, da prima di Dimaro e per il futuro: forzanapolisemprecomunquedovunque
Giuseppe Pedersoli
Sei domande a Walter: chi tirerà le punizioni?
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