Lo ammetto, mi sono arrabbiato come non mi capitava da tempo. Lo so, è assurdo arrabbiarsi per un’amichevole d’agosto. Ma vista dallo stadio a un certo punto la partita è diventata insopportabile. Non ci si può far prendere a calci per un’ora buona senza accennare alla minima reazione.
È quel che accaduto ieri sera al San Paolo nella sfida tra Napoli e Siviglia. Ammetto che a giocar duro ha cominciato il Napoli con un paio di entrate piuttosto decise di Cannavaro e credo Dossena. Poi, però, gli spagnoli si sono adeguati e hanno picchiati come fabbri fino alla fine dell’incontro. Il tutto davanti a un arbitro che sembrava fosse lì di passaggio.
Le amichevoli dovrebbero avere tutt’altro sapore e soprattutto servire a provare schemi e automatismi. Ma in quel clima da corrida era francamente impossibile. E ammetto che quando, sul finire della partita, Lucarelli è partito dall’area di rigore per minacciare a brutto muso l’autore di un fallaccio ai danni di Maggio mi sono alzato e ho inneggiato al centravanti. Mi sono ricordato di quando Bagni se le diede di santa ragione con Brio e ho pensato che con Salvatore in campo tutto questo non sarebbe mai successo.
In conclusione, credo che il test di ieri sera sia stato importante. In Europa nessuno ci regalerà niente e in campo non bisogna fare i signori, bensì farsi rispettare. Un arbitraggio diverso avrebbe tenuto la partita nei binari della correttezza, ma forse è meglio così. Abbiamo imparato la lezione, il calcio in Europa non è un pranzo di gala.
Massimiliano Gallo
Caro Napoli, non puoi farti prendere a calci così
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