E’ sempre Milan che vince in rimonta, a Pechino, la Supercoppa italiana (2-1). L’Inter si arrende nel secondo tempo. Il derby milanese veste sempre i colori rossoneri, come nei due match dell’ultimo campionato.
Vince la squadra campione d’Italia, più astuta e la più completa. All’Inter mancano Maicon, Lucio, Cordoba, Nagatomo, Cambiasso, Milito. Il Milan trattiene Pato in panchina nel primo tempo, ma ha a disposizione i migliori.
Gasperini, al primo anno sulla panchina interista, disegna una squadra tatticamente ineccepibile nel primo tempo. Difesa a tre (Ranocchia, Samuel, Chivu) protetta da Stankovic. Centrocampo affollato (Zanetti, lo stesso Stankovic, Thiago Motta, Alvarez, Obi) che in zona blocca e soffoca il Milan. Sneijder, nel suo ruolo più abituale, a ridosso di Eto’o, unica punta. E’ un 3-5-1-1 bene azzeccato. Gasperini rimedia alle assenze con un assetto tattico efficace rinunciando al suo 3-4-3.
L’Inter risponde molto bene alle sollecitazioni del tecnico. Sneijder è subito protagonista. Sulla fascia sinistra dilagano il giovane nigeriano Obi (20 anni) e l’argentino Alvarez (23). Eto’o è in continuo movimento. Il Milan è statico, molle. Subisce e viene fuori raramente dalla sua metà campo. Però ha due grandi occasioni-gol (6’ Robinho alto su assist di Ibrahimovic, 40’ palo di Ibra).
Ma è l’Inter che va in vantaggio (22’ punizione di Sneijder sul primo palo, sfiorata da Abbiati). Nel primo tempo, l’Inter domina in lungo e in largo. Più vivace, meglio disposta in campo.
Il Milan controlla lo svantaggio e viene fuori nella ripresa quando le energie dell’Inter si riducono e Gasperini ritocca l’assetto. Difesa a quattro con l’arretramento di Zanetti terzino destro. L’Inter perde slancio. Sembra voler proteggere il vantaggio. Il Milan, invece, prende coraggio. Ora sono i rossoneri a fare la partita. La cessione di Pirlo li priva di un regista prezioso. Ma si sveglia Ibrahimovic e ora il Milan è più lesto e attacca di più.
Un cross corto di Seedorf da destra, con Julio Cesar che gli va inutilmente incontro, consente a Ibrahimovic di insaccare di testa a porta vuota (60’). Non c’è nessuna reazione interista. La squadra nerazzurra non ha più ordine e benzina. Si confonde. E cede all’assalto del Milan. Pato (61’ per Robinho inconsistente) dà il via al raddoppio. Breve fuga e salvataggio di Julio Cesare in tuffo sul palo destro: sopraggiunge Boateng a mettere dentro il pallone (69’).
Così, a ottomila chilometri da Milano e nello stadio olimpico di Pechino a nido d’ape, in un paese di calcioscommesse e partite truccate che ha scosso il calcio cinese più di quello nostrano, si è consumata la 24^ Supercoppa italiana (Milan vincitore del campionato contro Inter vincitore della Coppa Italia). La passerella italiana, fra gli 80mila spettatori cinesi con scarse rappresentanze di tifosi del Milan e dell’Inter, non ha regalato spettacolo, ma è stata prodiga di calcetti, spinte, proteste e due accenni di rissa. Non un grande spot per il calcio di casa nostra.
MILAN (4-3-1-2): Abbiati; Abate, Nesta, Thiago Silva, Zambrotta; Gattuso (75’ Ambrosini), Van Bommel, Seedorf; Boateng (62’ Emanuelson); Robinho (61’ Pato), Ibrahimovic.
INTER (3-5-1-1): Julio Cesar; Ranocchia, Samuel, Chivu; Zanetti, Stankovic (73’ Pazzini), Thiago Motta, Alvarez (63’ Faraoni), Obi (62’ Castaignos); Sneijder; Eto’o.
ARBITRO: Rizzoli (Bologna).
RETI: 22’ Sneijder, 60’ Ibrahimovic, 69’ Boateng.
SUPERCOPPA ITALIANA.
1988: Milan-Sampdoria 3-1
1989: Inter Sampdoria 2-0
1990: Napoli-Juventus 5-1
1991: Sampdoria-Roma 1-0
1992: Milan-Parma 2-1
1993: Milan-Torino 1-0
1994: Milan-Sampdoria 4-3 ai rigori
1995: Juventus-Parma 1-0
1996: Fiorentina-Milan 2-1
1997: Juventus-Vicenza 3-0
1998: Lazio-Juventus 2-1
1999: Parma-Milan 2-1
2000: Lazio-Inter 4-3
2001: Roma-Fiorentina 3-0
2002: Juventus-Parma 2-1
2003: Juventus-Milan 5-3 ai rigori
2004: Milan-Lazio 3-0
2005: Inter-Juventus 1-0 d.t.s.
2006: Inter-Roma 4-3 d.t.s.
2007: Roma-Inter 1-0
2008: Inter-Roma 6-5 ai rigori
2009: Lazio-Inter 2-1
2010: Inter-Roma 3-1
2011: Milan-Inter 2-1.