De Laurentiis tace, Mazzarri parla. Si gioca col Mallorca e l’allenatore tiene una conferenza stampa in cui non si risparmia. Innanzitutto chiarisce l’affaire Lavezzi-Sardegna, ribadendo la sua tesi epperò ricordando che l’autorizzazione finale la dà la società non certo il tecnico. Quindi, traducendo, il presidente ha ben poco da lamentarsi. È facile ipotizzare che a De Laurentiis sia bruciato di non essere stato avvertito.
Poi è passato all’aspetto tecnico. Ha aperto le porte a Rossi, ovviamente. Sarebbe stato un pazzo a dire il contrario. E ha detto che lui non direbbe mai no a giocatori forti (ora va di moda definirli top player, mah!). Come a sottolineare che lui in un grande club ci sta bene, dategli solo i calciatori (“Ne posso allenare 24 e guai a chi dice che non voglio quelli forti, se non me li danno preferisco i miei”). Ha fatto sapere che il primo della lista era Vucinic, che a centrocampo avrebbe voluto Vidal e dietro gli sarebbe piaciuto Criscito. Poi, ha aggiunto, delle motivazioni per cui le trattative sono saltate lui non si interessa. Ha bocciato Trezeguet, e francamente è difficile dargli torto.
E secondo me a questo punto non ci sono dubbi. Il Napoli la punta la cerca, eccome. Mazzarri voleva Vucinic e ha bocciato Trezeguet. Gli hanno chiesto di Rossi e ha detto che lo vuole al fianco di Lavezzi di cui il tecnico ha parlato molto bene. Ora no so se arriverà Rossi né se partirà Lavezzi. Quel che è certo è che una punta arriverà. E che il Napoli di Mazzarri avrebbe schierato Criscito a sinistra, Vidal al fianco di Inler e Vucinic in alternativa a Cavani e Lavezzi. In altri tempi, forse, il tecnico queste rivelazioni non le avrebbe fatte. La tensione col presidente per me resta, nonostante il mister si dichiari e sia un uomo società. Però quando una società pensa in grande è già un buon passo in avanti. E chissà che una sana conflittualità tra i due, un franco scambio di idee ognuno sulle sue posizioni, con il presidente che fa il presidente e l’allenatore che fa l’allenatore, non possa giovare alla squadra.
Massimiliano Gallo
La tensione con De Laurentiis resta, e chissà che non sia un bene
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