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Sembrava piccolo Aurelio in quel palco. Ma Barcellona ha fatto bene al Napoli

Insomma, abbiamo perso. E malamente. Cinque a zero e potevano essere otto e forse più. Il Barcellona non ha schierato affatto la formazione titolare. Il dato è questo. Secco. Cui però bisogna aggiungere che oggi il Barcellona può darne cinque a chiunque. Gioca un calcio stellare, sembra inattaccabile. Direi che è più forte del Milan di Sacchi. Soprattutto ha molte più varianti in attacco. Torniamo a noi. Un risultato pesante, una serata per certi versi scioccante. Ma, altrettanto onestamente, una serata ampiamente prevista. E secondo me meglio un sonoro 5-0 che un 2-1 foriero di illusioni.
Non è il Barcellona il nostro rivale, non può essere la nostra pietra di paragone. È stato bello giocare al Camp Nou. È stato bellissimo per me esultare in un pub di inglesi al meraviglioso gol di Cavani. Che ancora una volta, anche in un’amichevole, si è dimostrato l’unico con una mentalità diversa, da vero campione. In campo e nelle interviste.
Il Napoli ha i suoi limiti, certo, ma non li scopriamo certo contro l’invincibile armata di Guardiola. Queste serata fanno bene, secondo me, anche a De Laurentiis. Ha ragione da vendere quando denuncia l’arretratezza del calcio italiano, e ieri sera se n’è potuto rendere conto. Sembrava piccolo piccolo in quel palchetto, quel suo sguardo tronfio era sparito. E il gesto di quel tifoso al presidente catalano (“ora però fermatevi”) resta la più forte mortificazione della serata.
Se Aurelio ha deciso che il Barcellona è il nostro modello non possiamo che gioirne. È stato bravo a farci giocare il Gamper. Bisogna cominciare a respirare l’aria buona. Altrimenti non si migliora. Da domenica è diverso, torniamo ai guai di casa nostra. E ci affacciamo al campionato da protagonisti. Però, quando ci immergeremo nelle beghe di casa nostra, cerchiamo di non dimenticare che un altro modo di intendere il calcio è possibile.
Massimiliano Gallo

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