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Un altro attaccante lo compriamo o no?

Il Napoli in rodaggio, e senza Cavani e Lavezzi, non poteva concedersi uno show contro il Penarol com’era nell’attesa dei 30mila del San Paolo. Il “tuffo” dalle frescure del Trentino allo scirocco napoletano ha inciso per la sua parte. Il bis col Siviglia, domani sera al San Paolo, darà ulteriori indicazioni.

Contro gli uruguayani, ancorati a un solido 4-4-2, il Napoli ha avuto sprazzi di gioco all’inizio dei due tempi, a energie fresche. Il problema di una seconda punta da acquistare resta centrale. Rientrando Cavani e Lavezzi, un raffreddore di uno dei due o di tutti e due ci lascerebbe a secco. Mascara (32 anni) e Lucarelli (36) danno quel che possono per esperienza, carica di entusiasmo e mastice di spogliatoio. Riccardino Bigon aveva visto giusto pensando a Trezeguet (34 anni) come soluzione-tampone. Mazzarri, e con lui De Laurentiis, ha detto no. Non solo a Trezeguet, ma a qualunque altro nuovo attaccante. La “rosa” è magnifica, ma completa non è. Per la Champions e per un altro campionato di vertice serve un secondo goleador sperando che Cavani faccia ancora una ventina di centri. Bisogna muoversi subito e non aspettare gennaio (come ha accennato il presidente). Mazzarri deve arrendersi alla realtà. Ci vuole un partner d’attacco per il Matador.

Al debutto al San Paolo, Inler ha segnato il passo. Deve avere “sentito” troppo l’esordio. E’ mancato nel suo gioco rapido e ispirato. Questione di tempo. Lo svizzero è elemento di classe. Sa dare la palla di prima (se la trattiene spesso la perde). Hamsik ha supplito all’assenza di un vero cannoniere. Maggio è già in fuga sull’out destro. Fernandez, tranne il ritardo sulla fuga di Perez in occasione del pareggio, si è fatto valere. Molti dicono che servirebbe un difensore bravo sullo scatto rapido. Fernandez (1,89) non ha questa struttura. Sull’altro lato, Ruiz continua a non convincere (e non s’è visto Britos). E’ una lacuna della difesa che, tuttavia, è stata la seconda del campionato scorso (gran protagonista De Sanctis).

E’ il Napoli già noto con più qualità a centrocampo e il gioco sventagliato sulle fasce. Ma sui cross mancherà ancora un “avvoltoio” per la battuta a rete. Nella zona centrale, la ripresa di tono di Inler si farà sentire e migliorerà la manovra combinata con Hamsik. Sono i due che dovrebbero illuminare il gioco. Su Lavezzi vuole “lavorare” il presidente per cavarne un giocatore “più napoletano che argentino”, cioè più disposto a sacrificarsi per la maglia azzurra e più concreto sotto rete. Sono compiti sottratti a Mazzarri, ma il DeLa è fatto così. Sta facendo di tutto e di più. Dai giorni di Dimaro non ha mollato un attimo la scena, scivolando in gaffes contro tutto e tutti. Non vorremmo che l’eccessiva “carica” del presidente finisse col risultare negativa. Il calcio ha bisogno di equilibri delicati. La squadra va aiutata e protetta diversamente. Se è la parolaccia che traccia il solco ed è la barba che lo difende potremmo perdere la cornice di simpatia creata dalla splendida stagione scorsa.

De Laurentiis ha messo Milan, Lazio, Juventus e Inter davanti al Napoli. Mazzarri dovrà trovare il corridoio giusto per infilarsi ancora in zona Champions.

Mimmo Carratelli

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